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Forlì celebra la patrona: la festa della Madonna del Fuoco tra preghiera e svago

Continuano i preparativi per martedì, quando ricorre la festa della Madonna del Fuoco con le celebrazioni in Cattedrale e la fiera delle bancarelle attorno al Duomo e in centro

Continuano i preparativi per martedì, quando ricorre la festa della Madonna del Fuoco con le celebrazioni in Cattedrale e la fiera delle bancarelle attorno al Duomo e in centro. Le celebrazioni solenni in onore della patrona di Forlì si aprono lunedì, alle 17.30, con i primi vespri cui segue, alle 18.30, la celebrazione della messa presieduta dal vescovo, Lino Pizzi. Martedì le messe saranno celebrate alle 7, 8, 8.30 e 9.45. Alle 11 solenne pontificale presieduto dal vescovo, animato dai cori della diocesi diretti dal M° don Marino Tozzi. Nel frattempo le bancarelle faranno da cornice.

Alle 12.30 14 e 15.30 continuano le preghiere con le messe, alle 16.45 con la recita del rosario, i vespri e le litanie. Le messe saranno celebrate anche alle 18, 19.15 con la partecipazione delle associazioni e dei movimenti ecclesiali, e alle 20.30. Davanti alla Cattedrale sarà allestito un banco a cura dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali dove alle 15.30 sarà presentato dagli autori il grande disegno realizzato da una classe della scuola elementare Clelia Merloni, che sarà esposto per tutta la giornata al banco. Da Cervia arriverà una delegazione di salinari per commemorare la loro protettrice.

LA STORIA - La devozione alla patrona di Forlì cominciò molti anni fa, nel 1428, quando accadde il miracolo del quale furono testimoni tanti forlivesi come Giovanni di Mastro Pedrino e Giovanni Pansecco. Accadde che nella notte tra il 4 e il 5 febbraio una scuola era stata distrutta da un incendio. Si trovava nell’attuale via Leone Cobelli, dove poi, a ricordo del prodigio, venne costruita la chiesina del Miracolo. In quella scuola insegnava mastro Lombardino da Riopetroso arrivato a Forlì poco tempo prima dal suo paese che si trova tra Bagno di Romagna e Santa Sofia e che insegnava ai suoi alunni non solo a leggere e a scrivere ma anche a pregare davanti all'immagine della Madonna che si trovava nella scuola.

Quegli studenti sono ricordati anche nel famoso inno alla Madonna del Fuoco composto nel 1928 da due importanti preti forlivesi, mons. Adamo Pasini, che scrisse le parole, e mons. Giuseppe Prati, il familiare don Pippo, fondatore de Il Momento, che compose la musica. Il giorno dopo l’incendio i forlivesi si accorsero con stupore che l’immagine della Madonna, appesa all’unico brandello di muro rimasto in piedi, era ancora intatta, non era bruciata e neanche annerita dal fumo. Riconosciuto il fatto prodigioso, pochi giorni dopo, l’8 febbraio, l’immagine venne portata in processione fino alla vicina Cattedrale e sistemata prima nella cappella accanto all’altare maggiore, poi in quella che le venne dedicata e dove si trova ancora oggi.

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