Da Manoni2.0: San Valentino nel cuore
Nel 496 d.C., papa Gelasio I proclamò il santo martire Valentino patrono degli innamorati ed istituì come data della pacifica ed affettuosa ricorrenza il giorno in cui l'uomo venne ucciso, il 14 febbraio, con l'intento di abolire i violenti riti lupercali, in uso in quel periodo dell'anno, presso i romani. Valentino visse nel corso del secondo e terzo secolo d.C. a Terni, città di nascita, dove aderì, fin da giovanissimo, al cristianesimo ed esercitò il ministero vescovile. Uomo mite, dotato di poteri taumaturgici, fu anche organizzatore di matrimoni, sia consentiti che impediti per legge. Venne martirizzato in Roma, ai tempi dell'imperatore Aureliano, quand'era quasi centenario, e la goccia che fece traboccare il vaso fu l'aver celebrato, mentre infierivano persecuzioni religiose, le vietate nozze tra la cristiana Serapia ed il legionario pagano Sabino, ma i racconti sono molteplici e circonfusi di leggenda. L'unico punto certo sono i legami con la simbologia di amore, forza travolgente che, nel rinnovarsi di generazione in generazione, lo accoglie come munifico protettore.
La vetrina del negozio per belle arti Manoni 2.0, in Forlì, corso Garibaldi n. 55/a, rende omaggio a questa festività. Di Irene Ugolini Zoli e di Enrico Cantagalli, artisti innovativi che della sperimentazione hanno fatto la loro cifra stilistica, si ammirano due opere, rispettivamente in pittura ed in ceramica, che focalizzano un intenso e appassionato abbraccio, espressione di quel coinvolgimento fisico e spirituale che più profondamente affascina e coinvolge.
Il metafisico, sofisticato mondo di Silvano D'ambrosio ci offre con "Incantesimo" un'esaltante visione : in un parco variegato, tra le piante rigogliose che evocano mitologici animali e le nubi riflettenti profili di ideali castelli, si stagliano due amanti che, avvolti in un sudario marmoreo e nella sacralità di una luce misteriosa, paiono rendere eternità al caduco fluire della vita. Adolfo Saporetti, artista ravennate, di cui si ricordano l'inseparabile unione con la moglie Anne ed i successi ottenuti a New York, ci presenta, con la consueta raffinata ironia "Un fidanzato" e "Da un entusiasmo", due creazioni complementari che indagano una pittura fatta di fedele ed irrinunciabile leggerezza, tesa a non rivelare celati disagi. Si prosegue con l'evocazione di due anime indissolubilmente legate, che potrebbero rappresentare Paolo e Francesca se l'Anonimo pittore, forse del primo Novecento, non avesse ornato di romantici angioletti la composizione, travisando così la "pietas" dantesca. Giordano Viroli, che fu non solo valente critico d'arte ma anche pregevole pittore dal temperamento riflessivo e malinconico, in questa opera dal taglio impressionista, ritrae due giovani in atteggiamento di intima confidenza ed assorta comunione, una immagine di serenità, raggiunta nel superamento dei problemi di ogni giorno. Per concludere, riluce con simpatica malizia un caricaturale acquerello di Emidio Vangelli, pittore e restauratore meldolese di alto valore, che con questo piccolo disegno pare augurare salute, gioia, e vita lunga e condivisa a noi tutti, amanti o in attesa di un amore che ci accompagni fedelmente.