Cent'anni di solitudine dell'interprete: aperta la mostra in Provincia
Forlì consolida il suo legame con il Dipartimento di Interpretazione e Traduzione dell’Università di Bologna con una mostra, allestita nella sede centrale della Provincia di Forlì-Cesena, che ripercorre a livello storico la figura dell’interprete, una professione che proprio a Forlì trova un polo di formazione universitaria di eccellenza a livello europeo. La mostra prende il titolo di Cent’anni di solitudine dell’interprete: tra la storia e la memoria ed è stata inaugurata nel corridoio della Sala del Consiglio questa mattina, martedì 29 aprile, alla presenza di Bruna Baravelli, Assessora Provinciale alle Politiche per l’Istruzione e la Cultura, Félix San Vicente, Coordinatore del Campus di Forlì, Marcello Soffritti, Direttore del Dipartimento di Interpretazione e Traduzione (DIT), Jesús Baigorri Jalón, Cooordinatore del gruppo di ricerca internazionale sull’interpretazione Alfaqueque, Università di Salamanca, in Spagna, e Mariachiara Russo, Docente del DIT e curatrice della mostra.
La mostra intende dare visibilità all’interprete, la cui presenza è attestata da una serie di fotografie comparse sulle pagine dei giornali dell’epoca, immagini che costituiscono vere e proprie fonti per ricostruire gli eventi storici. Tuttavia, la scelta del materiale fotografico per la mostra non è stata tanto basata sugli incontri di statisti e leader politici dell’ultimo secolo, ma è improntata ad evidenziare la presenza dei mediatori linguistico-culturali senza i quali sarebbero stati impossibili incontri e decisioni.
Con gli scatti d’epoca non si ripercorre solo la storia di una delicata professione, ma si intende anche riflettere sul suo ruolo, per affrontare in chiave critica il mito che l’interprete sia invisibile, un semplice canale che trasferisce i messaggi da una lingua all’altra e che è tanto più efficace quanto meno intrusiva è la sua presenza. È stato evidenziato come attraverso scelte linguistiche e atti pragmatici contribuisca a co-costruire il significato degli enunciati e a coordinare gli scambi comunicativi tra gli interlocutori, diventandone a tutti gli effetti un partecipante attivo.
La mostra Cent’anni di solitudine dell’interprete: tra storia e memoria costituisce una novità assoluta poiché per la prima volta vengono mostrate le immagini non tanto di interpreti all’opera, ma di individui con nome e cognome, oltre che con un’esperienza di vita e professionale, i quali dai primi del Novecento a oggi hanno contribuito a realizzare le finalità degli incontri per cui sono stati ingaggiati, almeno quanto i protagonisti che dalle loro parole dipendevano: che si trattasse dei funzionari di Ellis Island che dovevano interrogare gli immigrati, o di Nixon e Mao Tse-tung impegnati in una delicata interazione diplomatica. Taluni interpreti divennero poi famosi nel corso della loro vita come, ad esempio, l’italo-americano Fiorello La Guardia, sindaco di New York, che lavorò per tre anni (1907-1910) proprio come interprete a Ellis Island. Altri, invece, sono rimasti ignoti al grande pubblico pur avendo perso la vita proprio per aver svolto mansioni di interprete nei teatri di guerra.
La mostra fotografica è il risultato di una rigorosa ricostruzione storiografica e di una meticolosa ricerca d’archivio realizzate dagli studenti del Departamento de Traducción e Interpretación dell’Universidad de Salamanca, sotto la guida dei loro docenti Icíar Alonso Araguás e Jesús Baigorri Jalón, fondatori del gruppo di ricerca internazionale sull’interpretazione Alfaqueque con cui il Dipartimento di Interpretazione e Traduzione dell’Università di Bologna, Campus di Forlì, collabora da tempo sia per la ricerca che per la didattica.
Dopo essere stata ospitata in diverse sedi in Spagna e in Europa, l’esposizione fotografica approda a Forlì e qui è stata ampliata con una raccolta di immagini e “narrazioni” relative alle competenze linguistiche di Benito Mussolini e dei suoi rapporti con gli interpreti. Gli studenti della sezione di spagnolo iscritti a Forlì alla laurea magistrale in Interpretazione hanno realizzato la traduzione di tutti i materiali per l’allestimento forlivese. La mostra è visitabile fino a venerdì 16 maggio, con orari di apertura dalle ore 9 alle ore 17 dal lunedì al venerdì (esclusi festivi e venerdì 2 maggio), presso la Residenza Provinciale (piazza G.B. Morgagni 9, Forlì).