La bellezza e la poesia dei “materiali poveri” di Cantico: a Meldola la mostra di Marcello Chiarenza
Una mostra di rara bellezza ed altissima poesia. Cantico è il nome dell’esposizione delle opere di Marcello Chiarenza, prodotta da Accademia Perduta/Romagna Teatri e dal Centro Francescano Culturale Artistico Rosetum di Milano ed organizzata, con l’Amministrazione Comunale, per la città di Meldola, che sarà inaugurata sabato 18 gennaio alle ore 17 e rimarrà aperta fino a domenica 26 gennaio presso la Galleria Michelacci di via Cavour 60.
Curata da Fra Marco Finco, Ruggero Sintoni e Claudio Casadio, la mostra consiste in una serie di opere ispirate alle parole del “Cantico” di Francesco D’Assisi e, fedeli alla “poetica” dell’artista Chiarenza, sono realizzate con materiali poveri che, attraverso una visione alta ed “altra”, diventano opere d’arte di rarissima ed aggraziata bellezza ed incantevole poesia. La mostra, ad ingresso gratuito, è aperta tutti i giorni (lunedì escluso) dalle ore 16 alle ore 19. Domenica 19 e 26 gennaio l’esposizione sarà visitabile anche in orario mattutino, dalle ore 10 alle ore 12.
BIBLIOGRAFIA - Chiarenza nasce in Sicilia nel 1955 ed è laureato in architettura presso il Politecnico di Milano. Opera nel campo della figurazione simbolica e della drammaturgia della festa. Negli ultimi venti anni ha svolto il ruolo di scultore, scenografo, conduttore di laboratori, autore e regista teatrale. Si è occupato di installazioni, mostre, percorsi figurativi all’aperto e al chiuso, allestimenti teatrali e di piazza. Ha esposto le proprie opere in prestigiosi contesti, tra cui: Luce tra le dita, Mostra itinerante sul tema della luce, a Milano, Barcellona, Londra, Copenaghen (Biennale Euroluce 2000); Anno della Natura (Museum of Art, Ben Ari, Israele); Creature, installazione figurativa e spettacolo, Lille – Capitale della Cultura 2004.
Ha lavorato in molte città in Italia ed all’estero, nei parchi naturali, in riva ai fiumi ed ai laghi, in riva al mare ed in montagna, nei centri storici, nelle piazze, nei castelli, nel rudere di una chiesa distrutta dal terremoto. I temi che predilige sono interni al corpo simbolico dell’anno solare, agli elementi della natura, al ciclo delle stagioni: scaturiscono immagini custodite dal respiro del tempo, dalla memoria spirituale che storia delle religioni e psicologia del profondo studiano, e che emergono dai miti e dalle fiabe, dal linguaggio immortale che continua a parlarci attraverso le forme dei simboli. I principali allestimenti figurativi e spettacoli di piazza sono: Vidi Aquam (allestimenti figurativi, opera di E. Morricone, Villa Reale di Milano); Santa Rosalia, la più importante festa barocca d’Europa, davanti alla cattedrale ed al Palazzo dei Normanni di Palermo; Pirati Italiani, Berlino.
Tra le principali regie e scenografie si ricordano: Giufà (scene; regia M. Baliani; E.T.I., Porti del Mediterraneo); Corto Maltese (scene e costumi; regia G. Gallione; musiche P. Conte); 7 Conversazioni invisibili tra Marco Polo e Kublai Kan (scene; regia A. Bressanello; Consorzio per il Carnevale di Venezia); Il Guasto (scene e regia; Parlamento Europeo, Stoccarda); Ombra di Luna (prima produzione italiana di circo-teatro; soggetto, scene e regia; Biennale Teatro di Venezia, Pantakin da Venezia, Arcipelago Circo Teatro); Tom Thumb (testi, scene e regia; Lyngo Theatre, Londra). Per Accademia Perduta/Romagna Teatri ha realizzato scene, testi e regie di numerosi spettacoli, tra cui Hansel & Gretel, La storia di un soldato, Pollicino e L’Orchetto.