"Quando l'arte è F.A.T.A.": a Palazzo Albertini la mostra dei dovadolesi sul tema dell'acqua
L’Associazione “Artisti Dovadolesi” ha messo in atto la seconda edizione del Progetto quadriennale “Quando l'arte è F.A.T.A. fuoco, acqua, terra, aria”, invitando cinque artisti romagnoli che meglio di altri potessero interpretare il secondo elemento: l’acqua. Anche gli artisti dovadolesi, presi da questo coinvolgente argomento, hanno preparato tre opere in proposito. Ognuno ha dato una sua personale interpretazione ed ha usato un linguaggio consono alla sua creatività.
Bruno-Paolo Benedetti reinterpreta delle immagini dissolvendole in forme fluide e fluttuanti con giochi di luce riflessi. Corrado Catani evoca le cose, in questo caso l’acqua, attraverso materiali a lui congeniali quali il gesso e il metallo, dando un’idea delle stesse non del tutto oggettiva, ma filtrata dalla sua creatività. Iris Casamenti il suo “tuffo dal cielo”, questo è il titolo del suo quadro presente nel catalogo, è un pezzo molto affascinante in cui colori e linee si impegnano per rendere la freschezza e la limpidezza dell’acqua. Emanuele Dall’Agata ama soprattutto i paesaggi e gli animali che lì hanno dimora; li studia attentamente e scatta solo quando ha trovato una luce particolare. I paesaggi acquatici, come in questo caso, catturano la sua attenzione.
Nazzareno Giannelli presenta scatti fotografici rielaborati che vogliono esplorare l'acqua come elemento primario per la vita, analizzandola come superficie, distorcendone le increspature, sintetizzandola in un insieme di forme senza fine, sinuose ed interconnesse." Aldo Gurioli ama prevalentemente il figurativo che filtra col ricordo del passato. La natura e i suoi personaggi passano attraverso la sua emotività e la sua fantasia, dando forma a dipinti carichi di colore in cui primeggiano le terre ocra e i gialli. Liliana Lefebre ama dipingere paesaggi marini, molto appropriati in questa occasione acquatica, e lo fa in uno stile tutto suo, direi quasi naif che cattura l’interesse di chi guarda.
Foscolo Lombardi presenta una pietra nella quale ha scolpito una scena mitologica: il Dio del Fiume che brandisce la spada e non dà accesso a nessuno al di fuori di leggiadre ninfe che si bagnano nelle sue acque. Interpretazione equilibrata e di rilievo. Manuela Mercuriali presenta una delle sue suggestive ceramiche in cui ritrae Venere in compagnia di paffutelli putti in una composizione molto armonica. Sandra Vaudano si presenta nel catalogo con un’opera per lei insolita: non ha realizzato un dipinto descrittivo, ma si è impegnata in un lavoro interpretativo il cui risultato è veramente interessante: fresco, vivace, fantasioso.
Serena Venturelli nei tre lavori presentati alla mostra, in uno cerca di comunicare il moto dinamico che può avere l’acqua, in un altro l’impalpabilità e l’evanescenza della stessa e in un altro la sua liquidità. Gabriella Vespignani presenta per il catalogo un collage particolare, fatto di passamaneria incollata sulla tela e poi dipinta di azzurro che sfuma nel più chiaro. L’effetto è senz’altro di acqua che scorre, un modo interessante ed originale di interpretazione. Anna Zamperini ha inventato una soluzione spigliata ed ironica per parlare dell’acqua e senz’altro non priva di originalità.