"Vent'anni di radio", la mostra di Ettore Alessandrini a Meldola
A Meldola, sabato 19 aprile 2014 alle ore 17, presso la Galleria Michelacci (Meldola via Cavour 60/M), verrà inaugurata la mostra intitolata “VENTI ANNI DI RADIO La prestigiosa raccolta di Ettore Alessandrini”. La mostra presenta una raccolta di radio a valvole, prevalentemente di produzione italiana, che va dai primi anni Trenta alla fine degli anni Quaranta: un ventennio di storia , cultura , ricordi. Le radio raccolte sono in massima parte funzionanti, ripristinate, per quanto possibile, con ricambi originali , talvolta tolti da radio d’epoca difficilmente recuperabili o di minor pregio collezionistico.
I mobili di questa raccolta non hanno subito restauro, solo qualche ritocco e trattamento antitarlo. Si è preferito mantenere l’originalità della loro patina, piuttosto che lucidarli con componenti moderni.
Dagli anni Trenta in poi, la radio vede un continuo miglioramento, in quanto la tecnologia progredisce veloce e il mobile diventerà un bel complemento d’arredo nelle sue diverse forme : a chiesina , a cattedrale , racchiuse da sportelli , a forme arrotondate e ad andamento verticale.
Il materiale generalmente impiegato era la radica, ma già nei primi Anni Trenta cominciarono a comparire nuovi materiali, dalla catalina alla bakelite all’arborite.
La radiodiffusione nasce in Italia verso la metà degli anni Venti , quando nelle case comincia a diffondersi l’elettricità. Solo qualche anno dopo un’infinità di onde elettromagnetiche consentirà le trasmissioni tra città e città, continente e continente, navi e terraferma.
Prima degli anni Trenta le radio erano in parte prototipi, in parte auto-costruite, con le valvole, l’antenna a telaio, il diffusore a collo di cigno o a spillo esterni all’apparato radio.
Accanto ai modesti apparecchi a galena dei bricoleurs, l’industria comincia a produrre apparecchi sempre più eleganti da inserire nell’arredamento della casa e sempre più semplici nell’uso, per favorire l’ascolto domestico. I vecchi ed eleganti altoparlanti a collo di cigno e in materiali pregiati vengono poi sostituiti dagli altoparlanti interni, scompaiono le valvole esterne, appaiono le scale parlanti per una migliore sintonia.
Intanto, negli Stati Uniti d’America nascono le grandi industrie: R.C.A., Atwaterkent , mentre le prime industrie italiane lavorano su schemi e licenze U.S.A.
Negli anni Cinquanta la radio a valvole cambia decisamente aspetto: il mobile, che in precedenza era parte fondamentale e complemento d’arredo, diventa austero: la forma, simile per tutte le case costruttrici, è un parallelepipedo ad andamento orizzontale. Nella parte interna l’elettronica migliora.
Nascono la F.M., la filodiffusione, la televisione; l’arrivo del transistor e dei circuiti integrati segna inesorabilmente il declino per la radio a valvole.
Il mercato verrà invaso da radioline a transistor provenienti per la maggior parte dal mercato asiatico, e così le case costruttrici, quelle rimaste dopo l’evento bellico, saranno costrette a chiudere o a trasferire la produzione su altri settori (autoradio, registratori, ecc.).
Occorrerà un trentennio a riabilitare le vecchie e gloriose radio, quando da cantine, solai, appartamenti, case abbandonate usciranno spesso non funzionanti e incomplete. Arriveranno nei mercatini rionali, saranno ripulite, rese nuovamente funzionanti, ma a beneficiarne, grazie alla paziente opera di recupero e conservazione, saranno i collezionisti, a testimonianza di stile , tecnica, storia .
La mostra rimarrà aperta fino al 4 maggio 2014 con i seguenti orari: giorni feriali dalle ore 16 alle ore 19. Giorni festivi dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 16 alle ore 19. Lunedì e giovedì feriali giornate di chiusura.
Questa manifestazione è stata organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Meldola e dall’Accademia degli Imperfetti di Meldola per ricordare i 90 anni della RAI.
Ingresso libero