A Pieveacquedotto nel fine settimana va in scena la festa parrocchiale
Comunità di Pieveacquedotto in festa per la solennità parrocchiale. Da venerdì a domenica, nella Pieve di Santa Maria in Acquedotto, in via Ca' Mingozzi 9, sono programmate diverse iniziative religiose, ricreative e culturali organizzate dalla locale parrocchia, dal Comitato di Quartiere e dal Comitato Culturale di Pieveacquedotto. Esordio della festa sarà venerdì, alle 20, con il Santo Rosario in via Poggiali: "Ricorderemo - dichiara il parroco don Andrea Carubia - tutti i defunti e gli ammalati della comunità, affidandoli a Maria".
Al termine, momento conviviale. Sabato, alle 18, preghiera in Pieve davanti all’antica immagine di Maria del Rossellino, con possibilità di ricevere l’unzione degli infermi per gli anziani e gli ammalati presenti. A seguire, grande appuntamento storico-artistico: in chiesa sarà infatti scoperto il quadro restaurato del "Parto di Sant’Anna". "L’opera - precisa lo stesso don Carubia - ritorna alla Pieve dopo ben 8 anni e sarà spiegato in tutti i suoi particolari dal professor Marco Vallicelli. A cominciare dall’offerta alla madre di Maria di un uovo, ricostituente dopo il travaglio per la nascita di colei che cambierà la storia di salvezza dell’umanità con il suo a Dio".
Alle 19.30 giro pizza per tutti e nel piazzale mercatino di artigiani creativi. Alle 22 si terrà la processione mariana guidata dal vescovo di Forlì-Bertinoro mons. Livio Corazza: per l’occasione sarà portata lungo via Brunotto e via Cà Mingozzi, l’immagine della Madonna del Rossellino. Alla fiaccolata prenderanno parte anche alcune associazioni mariane, fra cui l’Unitalsi e la “Legio Mariae”, a loro volta scortate dai Cavalieri Templari, gli stessi che svolgono servizio domenicale di custodia all’ingresso della Pieve. Domenica, alle 10, Messa solenne presieduta dal vicario generale diocesano mons. Gianpietro Fabbri e animata dal Coro parrocchiale di Pieveacquedotto. Alle 11.30 il teologo e storico dell’arte professor Giovanni Gardini terrà una conferenza sul tema “La nascita di Maria nell’arte e nella tradizione”.
"Sarà un momento di grande levatura culturale - precisa don Carubia - visto che il relatore ci consentirà di entrare nel mistero della venerazione mariana attraverso le immagini e le tradizioni tramandate, con riferimento ai vangeli canonici ma anche apocrifi". Alle 12.30 pranzo comunitario, seguito alle 14.30 da “Gli scaricatori di Portico”, trio musicale che ripercorrerà le ballate più popolari dei primi del ‘900. Citata per la prima volta in un documento del 27 maggio 965 e ricostruita nel 1273, la chiesa di Santa Maria in Acquedotto è stata riportata all’originalità romanica nel 1933 da monsignor Attilio Fusconi, parroco dal 1906 al 1957. Il sacerdote pagò di tasca propria le ingenti spese necessarie. Si prodigò molto per la salvaguardia del monumento anche il successore monsignor Serafino Milandri, scomparso nel 2011.
Di notevole impatto visivo è pure il campanile, che risale al Mille, epoca in cui si diffuse nella cristianità l’uso delle campane. E’ privo della cuspide, tipico elemento ornamentale delle torri forlivesi, crollata per un rovinoso terremoto alla fine del ‘700 e mai più ricostruita. Da una porticina interna alla chiesa si accede alla canonica, in predicato di diventare il nuovo polo giovanile diocesano. Sul sagrato è visibile una colonna di marmo grigio, di epoca romana, databile al IV secolo dopo Cristo. Non se ne conosce la funzione: qualcuno ipotizza possa trattarsi di una pietra miliare, proveniente dalla non lontana consolare Via Aemilia. Distolta dalla funzione originaria, la colonna è stata capovolta per essere riutilizzata. Il manufatto è stato anche all’interno della chiesa come basamento di una croce, per poi ritornare definitivamente fuori ed essere dato alla funzione ornamentale attuale.