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Tra razionalismo e Decò alla casa natale di Benito Mussolini

La mostra "Tra Razionalismo e Art Dèco. La chiesa di Sant'Antonio a Predappio" alla Casa Natale Benito Mussolini, resterà aperta fino al 18 giugno

Sarà inaugurata sabato, alle 16,30, negli ambienti della casa natale di Benito Mussolini a Predappio, la mostra “Tra Razionalismo e Art Dèco. La chiesa di Sant’Antonio a Predappio”, a cura della Commissione per l’Arte Sacra della Diocesi di Forlì-Bertinoro. Pensato a corollario della grande rassegna internazionale “Art Dèco. Gli anni ruggenti in Italia”, in pieno svolgimento a Forlì nei Musei San Domenico, l’evento si propone di rendere pubblica la documentazione inedita relativa alla costruzione della straordinaria chiesa razionalista dedicata a Sant’Antonio da Padova.

“La commissione – spiega la ricercatrice Serena Vernia nel corso della presentazione, tenutasi giovedì scorso alla Sala multimediale San Luigi di Forlì - ha studiato i piani di edificazione custoditi nell’Archivio Storico Diocesano e in Archivio di Stato a Forlì, rilevando tutto il processo costruttivo”. Nelle sale sono visibili disegni e documenti, lettere e relazioni inedite sulla costruzione della chiesa, avvenuta attraverso l’intervento di numerosissime ditte e aziende da tutt’Italia. “Alla fine degli anni Venti – interviene il professor Nicola Santopuoli, docente all’Università La Sapienza di Roma - la frazione predappiese di Dovia aveva già un migliaio di residenti ma era ancora priva di un centro di culto. La chiesa più vicina era San Cassiano in Pennino, distante due chilometri”. Le fasi della costruzione sono narrate anche attraverso fotografie e video che aiutano a comprendere passo a passo i processi storici di edificazione del grande edificio.

Non tutti i mali vengono per nuocere: “E’ solo per un caso fortuito (il crollo parziale del cornicione della chiesa) – continua il docente – che siamo arrivati ad intraprendere lo studio della genesi di Sant’Antonio”. Progettata da Cesare Bazzani, architetto di regime ma geniale professionista, è uno dei massimi esempi di architettura religiosa razionalista. All’interno, la grande chiesa antoniana mostra una semplicità francescana corroborata però da mirabili arredi e decorazioni in Art Decò, a cominciare dall’arredo liturgico per continuare con gli splendidi paramenti sacri originali dell’epoca. “Sono opere – commenta il direttore generale delle mostre ai Musei San Domenico, Gianfranco Brunelli – che si inseriscono perfettamente nel percorso proposto in piazza Guido da Montefeltro sino al 18 giugno prossimo, incentrato proprio sull’Art Decò o Stile 1925, fenomeno del gusto caratterizzato dall'utilizzo di materiali come l'alluminio, l'acciaio inossidabile, lacca e legno intarsiato, o dall'uso massiccio di forme a zigzag o a scacchi, curve vaste, motivi a 'V' e a raggi solari”. Un’appendice alla mostra sarà allestita proprio nella sacrestia della chiesa di Sant’Antonio, dove si potranno vedere i mobili di arredo i manufatti per la liturgia in stile Dèco. Un approfondimento verrà svolto anche sull’antica pieve di San Cassiano in Pennino, ubicata poco distante da Sant’Antonio.

“Noi non vogliamo essere la Chernobyl della storia – dichiara il sindaco di Predappio Giorgio Frassineti – e mostre come questa sono un vanto per la nostra città, perché di altissimo interesse storico-artistico e sicuramente in grado di promuovere e valorizzare appieno il nostro patrimonio monumentale”. La mostra “Tra Razionalismo e Art Dèco. La chiesa di Sant’Antonio a Predappio” alla Casa Natale Benito Mussolini, resterà aperta fino al 18 giugno con il seguente orario: sabato, domenica e festivi 10-13 e 14-18; ingresso 6 euro (intero) e 4 euro (ridotto). Per ogni biglietto venduto, 1 euro sarà devoluto dal Comune di Predappio al restauro della chiesa. Sono previste visite guidate alla mostra e alle chiese di Sant’Antonio e di San Cassiano in Pennino il sabato e la domenica pomeriggio a partire dal 9 aprile e su richiesta durante la settimana, con partenza alle 15 dalla casa natale di Mussolini.

L’itinerario prevede la tappa iniziale alla mostra, a seguire palazzo Varano, la chiesa di Sant’Antonio e la Pieve di San Cassiano. Per la divulgazione e l’approfondimento dell’esposizione è previsto un ulteriore appuntamento alla Sala multimediale San Luigi a Forlì per mercoledì 12 aprile, alle 21. Il giornalista Paolo Poponessi intervisterà i tre curatori delle mostre collaterali al San Domenico: Claudia Casali per il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, Paola Babini per il Padiglione delle Feste di Castrocaro Terme e Nicola Santopuoli per la chiesa di Sant’Antonio a Predappio. Al dialogo parteciperanno i sindaci dei Comuni coinvolti dall’evento sull’Art Decò e il presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì Roberto Pinza, che approfondirà la ricaduta turistica degli eventi culturali sul territorio, delineando la provincia di Forlì con un brand che si distingue da quello proposto dalle province vicine della Romagna. 

***Aggiornamento 21 giugno: la mostra viene prorogata fino a novembre***

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