Sostenibilità e recupero in ambito enogastronomico: nuovi progetti dopo il Festival Tempi di Recupero
Le giornate a Pianetto di Galeata si sono poste l’intento di consolidare, raccontare e condividere approcci e tematiche inerenti al recupero e alla sostenibilità in ambito enogastronomico, e l’obiettivo è stato centrato, secondo gli organizzatori
Si è da poco concluso il primo Festival organizzato dall’Associazione Culturale Tempi di Recupero per raccontare, condividere e confrontarsi sul tema della sostenibilità e il recupero in ambito enogastronomico. Dal 9 all’11 ottobre 2021 l’evento ha avuto luogo presso il borgo di Pianetto di Galeata, insieme all’Osteria La Campanara e in collaborazione con BorgoIndie, Pro Loco Galeata, Pro Loco Borgo Pianetto aps, Romagna Acque, con il patrocinio del Comune di Galeata, l’associazione ChefToChef Emilia Romagna Cuochi e Slow Food Emilia Romagna.
Le giornate a Pianetto di Galeata si sono poste l’intento di consolidare, raccontare e condividere approcci e tematiche inerenti al recupero e alla sostenibilità in ambito enogastronomico, e l’obiettivo è stato centrato, secondo gli organizzatori.
Il fulcro del festival è stata la Rete di Tempi di Recupero che con i suoi soci è stato cuore pulsante delle tante attività proposte. In questi tre giorni abbiamo visto incontri, convegni, laboratori, degustazioni, il mercato, musica, collaborazioni, scambi e amicizia, tra persone provenienti da diverse regioni come Piemonte, Trentino, Lombardia, Marche, e ovviamente Emilia Romagna, con il recupero e il rispetto reciproco come comune denominatore. Un festival di ampio respiro con ospiti trasversali del mondo enogastronomico e non solo considerati gli interventi di intellettuali, docenti e musicisti. Inoltre l’evento è stato plastic free in quanto sono stati utilizzati piatti e posate lavabili (ceramica e acciaio), bicchieri di vetro e acqua della fontana pubblica.
Il Festival ha ottenuto risultati positivi che aprono le porte alla seconda edizione nel 2022. L’obiettivo è ampliare sempre più la Rete di Tempi di Recupero e dar forza alle relazioni, ai progetti e ai soci stessi. "Per questo motivo, insieme a numerose iniziative nate anche nei giorni del festival, abbiamo programmato nei prossimi mesi due edizioni della Tempi di Recupero Week: dal 20 al 29 novembre 2021 e dal 5 al 15 febbraio 2022", spiegano gli organizzatori.
Durante il festival sono stati affrontati temi attuali, tra cui le problematiche allarmanti e impellenti del mondo delle api e la tutela della biodiversità, con un convegno e un laboratorio dedicati al mondo del miele. Si è parlato anche dell’acqua durante il convegno “Il Recupero dell’acqua per garantire un futuro” in collaborazione con Romagna Acque. L’acqua è un bene fondamentale e la scarsità è un tema che va affrontato subito, ha ricordato il giornalista Oscar Bandini. Si è parlato anche di circolarità e di utilizzo a 360 gradi delle materie prime, in questo caso il latte. In mattinata è stato preparato il formaggio, nel pomeriggio è stato mantecato il gelato con il siero di risulta e il formaggio stesso. La sera, il formaggio è divenuto ingrediente del risotto. Si è parlato anche di vino e della produzione tradizionale con le anfore georgiane del progetto ANsomigaFORA. Il Festival della Rete di Tempi di Recupero non è stato solo cibo, ma anche recupero della persona e del lavoro degno, con la conferenza di domenica pomeriggio che ha toccato profondamente le problematiche di una esigenza imprescindibile.
Domenica è stata anche la giornata del mercato degli artigiani del recupero, in cui la rete ha proposto formaggi, vini del recupero, tisane, aceti tradizionali, pane, stoffe recuperate con le stampe tradizionali romagnole, vermouth e cocktails.
La giornata è stata accompagnata dalla musica, con un concerto intimo di Roberto Angelini e Rodrigo d’Erasmo, con un omaggio a Nick Drake nel pomeriggio, e in serata con le note allegre dei musicisti romagnoli di Galeata.
Ovviamente il festival è stato accompagnato da degustazioni del recupero preparate dagli chef creativi della rete. I piatti proposti sono stati pensati ispirandosi alla filosofia della cucina circolare e sostenibile per offrire al pubblico un riscontro di come il recupero faccia rima con il gusto.
Tempi di Recupero
L’Associazione Culturale Tempi di Recupero racconta storie ed organizza iniziative conviviali al fine di valorizzare le materie prime e le produzioni nella loro integrità, e insieme mantenere viva la tradizione e la memoria. Il tutto collaborando con chef, osti, azdore, gelatieri, vignaioli e artigiani che fanno del recupero la loro filosofia. Tempi di Recupero identifica questo approccio sostenibile in gesti quotidiani e speciali allo stesso tempo, che possano accrescere la sensibilità nei confronti dell’uso integro delle materie prime e degli alimenti in generale, in maniera gioiosa e stimolante.
Nel 2013 a Faenza, presso L’Osteria della Sghisa, prende il via il progetto Tempi di Recupero, ideato da Carlo Catani. Più di 50 tra chef stellati, osti, azdore (figura mitica romagnola, la regina del focolare domestico) si sono succeduti ai fornelli per proporre ricette a base di quinto quarto, ricette del giorno dopo o per riportare in luce antiche ricette dimenticate e materie prime apparentemente meno nobili e meno conosciute. Dopo 9 anni di iniziative, cene ed eventi a tema recupero - più di 90 fino ad ora -, e la pubblicazione del libro: “Tempi di recupero. Scarti, avanzi e tradizione nelle cucine dei grandi chef” (Quinto Quarto Edizioni) nel 2018. Nel novembre 2019 lancia la Tempi di Recupero Week, per poi riproporla due volte nel 2020, una in versione digitale, la TdR Home Edition, durante il lockdown e una in versione delivery ancora in novembre. Negli anni si uniscono alla Rete del Recupero i gelatieri, i vignaioli e gli artigiani del recupero. Nel 2021, alla riapertura delle attività in presenza, Tempi di Recupero partecipa a diversi eventi come Slow Fish, Al Meni e il Festival della Biodiversità a Milano. Tempi di Recupero propone consulenze e contenuti per aziende, associazioni e impresa sui temi del recupero e della sostenibilità.