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Successo per i Festival jazz e blues al Club Ottantadue: "Il prossimo anno arriverà un concorso per trombettisti"

“Abbiamo rotto per primi il ghiaccio, come music club, con non poca trepidazione - afferma Michele Minisci, direttore artistico di Naima Fondation -, dopo circa due anni di stop a tutte le performances musicali e teatrali e possiamo ritenerci soddisfatti".

Spenti i riflettori sui due festival blues e jazz svoltisi per tutto il mese di ottobre, presso il Club Ottantadue di Forlì, organizzati rispettivamente dalle associazioni Marco Polo 82 e Naima Fondation, con il fattivo contributo della Camera di Commercio di Forlì, gli organizzatori tracciano un bilancio a dir poco lusinghiero. “Abbiamo rotto per primi il ghiaccio, come music club, con non poca trepidazione - afferma Michele Minisci, direttore artistico di Naima Fondation -, dopo circa due anni di stop a tutte le performances musicali e teatrali e possiamo ritenerci soddisfatti".

"Il pubblico ha risposto bene, aveva voglia di ritrovarsi e di re-incontrarsi, pur con ancora qualche titubanza, ma le magiche e suggestive note jazz nell’ambito del Festival dedicato al mitico Chet Baker, arrivato alla sua quarta edizione,  con l’eccezionale anteprima di Fabrizio Bosso, presso la magica location dell’Arena San Domenico, hanno fatto il resto. Così come tutti gli altri cinque gruppi jazz che si sono esibiti presso il Club 82 per tutto il mese di ottobre, (come il quintetto di Teo Ciavarella, il quartetto di Tom Kirkpatrik, l’Indaco Jazz Trio, l’Irene Robbins trio e il Zanca Sextet), un music club che si sta avviando lentamente  a diventare un must per tutti gli appassionati della musica afro-americana.  Un Festival dedicato a Chet Baker – conclude Minisci -, che il prossimo anno diventerà anche Concorso per giovani trombettisti emergenti, che avrà come primo premio per il vincitore uno Stage di 10 giorni sulla tromba presso il Work Shop Studio di New York”.

Anche per la giovanissima presidentessa dell’associazione culturale Marco Polo 82, Anna Monti, il giudizio sul Forlì Blues Festival è molto lusinghiero. “Abbiamo presentato nel nostro club, per tutto il mese di ottobre, il meglio del blues italiano ed internazionale, come Lisa Manara, Roberto Luti, Sara Piolanti e Marco Vignazia, I Rangzen e il pirotecnico Vince Vallicelli, ma la botta l’abbiamo data con il concerto fuori programma e in esclusiva per la nostra regione con la Kenny Wyane Blues Band, che la sera prima si era esibita nel noto e famoso Blue Note di Milano. Per il prossimo anno, magari con l’aiuto anche di altre amministrazioni pubbliche, proporremo un altro bellissimo festival blues questa volta dedicato alla musica cajun e zydeco di New Orleans, dove sono nati il blues e il jazz, e da cui si sono poi diffusi tutti gli altri generi musicali sviluppatisi fino a oggi, una città suggestiva e incantevole con la quale  Naima Fondation, nostro partner in questa avventura musicale, ha  da tempo instaurato una proficua collaborazione”.

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