Con "An evening with Roy Assaf" debutta la stagione di danza del Fabbri
Il sipario del Teatro Diego Fabbri si aprirà martedì con il primo spettacolo della stagione di Danza, "An evening with Roy Assaf" un dittico di danza contemporanea composto da due coreografie (Six Years Later e The Hill) del celebre artista israeliano. La prevendita è attiva presso la biglietteria diurna invia dall'Aste dalle 15,30 alle 18,30, telefonicamente ai numeri 0543 712170/72 e online a partire dalle 20 dello stesso giorno sul sito www.teatrodiegofabbri.it. Da giovedì 17 novembre saranno aperte le prevendite per il primo spettacolo di Prosa "Il giuoco delle parti" in scena al Teatro Diego Fabbri dal 24 al 27 novembre e da giovedì 1 dicembre avranno inizio le prevendite per tutti gli spettacoli della stagione 2016/17. E' ancora possibile acquistare gli abbonamenti per la stagione 2016-2017 in biglietteria diurna (aperta tutti pomeriggi, esclusi i festivi, dalle 15.30 alle 18.30) ed anche on-line.
LO SPETTACOLO - Roy Assaf, considerato uno dei nomi di punta della nuova generazione coreografica israeliana è uno dei pochi coreografi ospiti che ha creato per Batsheva Dance Company. Dopo le numerose presenze in Italia (Biennale di Venezia, Civitanova danza, Torino Interplay Festival, Vignale Danza e Bolzano Danza), porta al Teatro Diego Fabbri An evening with Roy Assaf, due lavori (Six years later e The hill) a firma dello stesso Assaf che vi partecipa anche come danzatore.
Six Years Later - Six years later, con la coreografia Roy Assaf e con Roy Assaf e Madison Hoke su musiche originali di Deefly e il disegno luci di Dani Fishof, è un duetto intimo e appassionato che ci parla del passato e del presente, strettamente legati tra loro come un'inevitabile storia d'amore "Non sappiamo se ci siamo già incontrati o amati , se ci saranno altri incontro. Non sappiamo se questi sei anni siano stati importanti nelle loro vite o il motivo che li ha separati. E' un ritrovarsi tranquillo, imbarazzato, calmo, forse si ricordano l'uno dell'altro, forse stanno provando a dirsi che questi sei anni sono stati inutili. Ogni piccola variazione ci confermerà ciò che pensiamo oppure distruggerà le nostre convinzioni".
The Hill - The Hill trae spunto da una canzone ebraica, “Givat Hatahmoshetche”, che parla della "Ammunition Hill", campo di battaglia della Guerra dei Sei Giorni.Con musiche originali di Shlomi Biton, The Israeli Army March (eseguite dalla banda dell'esercito israeliano guidata da Yitzhak Graziani), Yoram Taharlev, Bee Gees e i costumi di Roy Assaf, The Hill vede in scena tre danzatori (Igal Furman,Shlomi Biton e Roy Assaf) che rappresenteranno l'assurdità e l'essenza dell'occupazione. La loro danza, in un movimento circolare costante, dimostra un loop di assurdità, un ciclo di paura e virilità, evocando risate, terrore e lacrime. Durante le celebrazioni della battaglia sono meccanici, un circolo festoso di cameratismo eseguito con una coordinazione perfetta e inquietante. The Hill ha vinto il primo premio al 27° Concorso Internazionale per coreografi “Ballett Gesellschaft” di Hannover (Germania).