"Una storia di Fantasmi" al Teatro Comunale di Predappio
Appuntamento sabato 15 novembre al Teatro Comunale di Predappio con "Una storia di Fantasmi", spettacolo della Compagnia Qaos di Alberto Ricci e Eleonora Tamburini per la regia di Valerio ArpinatiAdam Keys, un avvocato di mezza età, affitta un teatro assieme ai servizi e alla professionalità di un attore per aiutarlo a mettere in scena - per cercare di esorcizzarla - una terribile esperienza di fantasmi capitatagli anni prima e conclusasi tragicamente.
Da un palcoscenico in disordine, Keys inizia a raccontare la sua storia: all'inizio è impaurito ed esitante ma, con l'aiuto dell'attore e degli artifici tecnici del teatro, egli entra un poco alla volta in confidenza sia con la storia che col racconto teatrale ed inizia a intepretare una serie di ruoli che fanno passare il suo racconto da narrazione a vera messa in scena. L'attore interpreta Keys da più giovane, spedito a nord di Londra per definire i dettagli dell'eredità di una certa Signora Dunlow, proprietaria di una tenuta isolata fra le paludi, nella quale Kipps aveva incontrato un fantasma. Questo spettro, alla ricerca di vendetta per la morte del suo bambino, si attacca a Keys scatenando una macabra sequenza di eventi che culmina nei momenti finali in maniera davvero agghiacciante. Una Storia di Fantasmi è quindi una "ghost story" ma si distacca da quelle alla Dickens, alla James o alla Wharton. Non è un horror o un racconto del terrore, eppure gli eventi sono costruiti con un crescendo così palpitante da instillare un senso di terrore.
Si costruisce mediante la semplice aria che si respira, il quadro vivido di un posto, bastano tracce, sguardi e indizi o ciò che è nascosto, ciò che si sente o ciò che si intravede soltanto, per rabbrividire e rendere già la sola lettura notturna del testo sconsigliabile per chi soffre di cuore. L'ingrediente saliente ed efficace del testo si spiega ribadendo la differenza sostanziale fra storie di fantasmi e storie dell'orrore: nessun vampiro, mostro, lupo mannaro o creatura ricoperta di melma. Quel che serve è solo un vero fantasma. Deve essere qualcosa che si può vedere anche ora ma che è l'immagine di qualcuno che è esistito ma è oramai morto. Può essere un bambino, un adulto o un animale. Può essere visto o udito ma è sicuramente molto più che una fantasia.
A differenza delle storie del terrore, una "ghost story" è ambientata in un contesto normale e mantiene un nucleo di credibilità. E' proprio questo a rapire il pubblico: il pensiero che, in fondo, potrebbe anche essere tutto vero. Qaos nel suo primo Ventennale di attività porta in scena la sua prima “ghost story" grazie ai testi di Alberto Ricci ed Eleonora Tamburini. Ad interpretare tutti i ruoli previsti, elemento che rende questo testo teatrale unico nel suo genere, Gabriele Landi nei panni di Keys e lo stesso Alberto Ricci, nei panni dell'attore.
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