La Jelinek degli Artefatti inaugura il Contemporaneo del Diego Fabbri
Martedì si alza il sipario sulla prima serata che compone la nuova stagione del Teatro Contemporaneo di Forlì. Alle 19 il Teatro Diego Fabbri ospita FaustIn and Out quasi quattro ore di riscrittura del Faust di Goethe ad opera del Premio Nobel per la letteratura Elfriede Jelinek. Lo spettacolo si inserisce nel Festival Focus Jelinek curato da Elena Di Gioia che da ottobre a marzo contaminerà la regione e con la collaborazione del Centro Diego Fabbri. La riscrittura si declina al femminile, in scena si potranno ammirare Angela Malfitano, Francesca Mazza e Sandra Soncini; Fabrizio Arcuri (Accademia degli Artefatti), uno dei registi più interessanti e attenti alla drammaturgia contemporanea, ne curerà la regia e la messa in scena.
Tre sono i livelli di significato che si intrecciano nel dramma: quello filosofico, quello politico e quello legato alla cronaca. Elfriede Jelinek riprende la vicenda accaduta in Austria, del padre che ha tenuto segregata per anni la figlia nella cantina di casa, costringendola a un rapporto incestuoso, e la pone in una dimensione fisica e metaforica che prevede un alto e un basso, un fuori e un dentro. Per questo FaustIn and out è stato definito dalla stessa autrice ‘dramma secondario’: una specie di commentario teatrale all’opera di Goethe. Quello che proviamo a fare qui è invertire le parti, ripiegare la Storia su se stessa, ridistribuire la parola prima: il Faust originale come commentario del testo della drammaturga austriaca.
Quindi la tragedia di Margarethe del Faust come punto di partenza. C’è qualcosa dell’avanspettacolo nel testo della Jelinek, che fa di Faust il palcoscenico di un cabaret. La vittima qui è il protagonista, come di là lo era il carnefice. Ma poi, chi è davvero la vittima? E chi il carnefice?
Nel testo della scrittrice austriaca possiamo vediamo la ri-attualizzazione di temi classici in forma moderna, in cui la violenza è quella del mefistofelico capitale e in cui l’illusione è quella di un’emancipazione, umana e di genere. Ma non c’è solo questo. Attori e tecnici costruiranno e decostruiranno la scena così come la Jelinek costruisce e decostruisce il testo; affronteranno l'improbabile cabaret da lei proposto cercando di stare sopra e sotto, dentro e fuori l’opera. FaustIn and out, inedito in Italia, è stato appositamente tradotto da Elisa Balboni e Marcello Soffritti, direttore del Dipartimento di interpretazione e traduzione dell'Università di Bologna nell’ambito del Festival Focus Jelinek.