La scomoda eredità dei regimi in mostra con "Totally Lost 2016"
La Casa del Mutilato di via Maroncelli, la Casa del Fascio a Teodorano, e l'ex acquedotto di Spidanello Forlimpopoli ospiteranno "Totally Lost 2016", ricerca visiva sulle architetture totalitarie europee in stato di abbandono. La mostra in tre location propone foto di monumenti, bunker, sedi di partito di tutta Europa per portare il pubblico a riflettere su cosa ne sarà di questi luoghi "scomodi", senza pregiudizi, a partire da quelli del nostro territorio. Per questo nei luoghi della mostra saranno compiute delle azioni di ri-generazione temporanea, per dare loro un'ipotesi di nuova vita: sabato l'ex acquedotto di Spinadello (Forlimpopoli) ospiterà eventi come concerti birdwatching, passeggiate, campeggio e sarà sperimentato il suo potenziale di percorso turistico-culturale.
LA MOSTRA - Fino al 25 settembre, Totally Lost, il progetto-mostra a cura di Spazi Indecisi in collaborazione con la Rotta Culturale Europea Atrium, racconta e mappa attraverso la fotografia i residui del patrimonio architettonico dei regimi totalitari in Europa. La ricerca collettiva ha coinvolto fotografi da tutta Europa mappando quasi trecento luoghi “scomodi”, con centoventi foto selezionate tra bunker, sedi di partito, memoriali, e creato un archivio consultabile all’indirizzo www.totallylost.eu. La mostra in tre location – Casa del Mutilato Forlì, Casa del Fascio a Teodorano, ex acquedotto di Spidanello Forlimpopoli – pone delle domande ai visitatori: questo patrimonio architettonico sarà mai libero dall’ideologia che l’ha prodotto? Diventerà luogo di nuovi contenuti? Sarà archeologia?
Per approfondire: Ex acquedotto di Spinarello, Forlimpopoli - L’Acquedotto Spinadello è un’importante opera idraulica progettata dagli ingegneri Roberto Colosimo e Paolo Bo, inaugurata nel 1939 e attiva fino al 1986, che garantiva la fornitura idrica dei comuni di Lugo, Cotignola, Bertinoro e Forlimpopoli. L’acqua veniva prelevata da quattro pozzi adiacenti al corso dell’Ausa Nuova e convogliata nella vicina centrale che provvedeva alla spinta fino al serbatoio del colle della “Maestrina” a Bertinoro.
Da qui per semplice gravità l’acqua raggiungeva Lugo e Cotignola. Forlimpopoli era dotata di pompa autonoma che direttamente dalla palazzina di sollevamento portava acqua al proprio serbatoio comunale. Il piccolo edificio “industriale”, costruito in mattone, prevede due semplici volumi, tetti piani, ampie finestre rettangolari prive di decori e funzionali solo alla luce. Interessante l’iscrizione "Acquedotto Spinadello": il font è futurista: rinnega proporzioni, curve e decori classici proiettandola con forme appuntite e tondi pneumatici nell’era dell’automobile.
Oggi l’edificio pompe dell’ex Consorzio dell’Acquedotto Spinadello è di proprietà Unica Reti che lo ha concesso in comodato al Comune di Forlimpopoli, che negli anni passati ha operato un restauro della struttura in previsione di un loro utilizzo non ancora individuato. L’edificio, per le sue peculiarità architettoniche, è inserito nella Rotta Culturale Europea Atrium.
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