Venerdì concerto di beneficenza al Suffragio: le offerte raccolte saranno destinate agli alluvionati
E’ tutto pronto per l’evento di beneficenza in programma il 26 maggio, alle 21, nella chiesa del Suffragio: “La situazione di emergenza dovuta all’alluvione - dichiara il rettore don Paolo Giuliani - non può lasciarci indifferenti, per cui durante il concerto raccoglieremo offerte per il sostegno delle persone in difficoltà a causa dell’alluvione”. Presupposto del concerto classico, che sarà eseguito dall’orchestra Bruno Maderna e dal Coro Cappuccinini e San Paolo, con la direzione di Enrico Pollini e la partecipazione del soprano Elena Salvatori, è una duplice ricorrenza: i 300 anni dalla posa della prima pietra della grande chiesa posta in corso della Repubblica, quasi a ridosso di piazza Saffi, e anche l’ottavo centenario della presenza di Sant’Antonio di Padova a Forlì.
Organizzato dallo stesso don Giuliani in collaborazione con il Comune di Forlì, si tiene in deroga alla sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche disposta dal sindaco Gian Luca Zattini per rispetto dei tanti forlivesi alluvionati, proprio perché si tratta di un evento benefico. Il programma, primo di una serie di appuntamenti che si protrarranno fino ad ottobre, prevede brani di J. S. Bach, G. F. Haendel, C. Franck, A. Bruckner, Krönungsmesse e la “Messa dell’Incoronazione” di Mozart. Finanziati per lascito testamentario dall’arciprete Cristoforo Aspini, per sostituire il precedente luogo di culto dedicato alle anime del Purgatorio sito in contrada Schiavonia, i lavori di costruzione del Suffragio iniziarono ufficialmente il 14 ottobre 1723. La chiesa, particolarmente dedicata alla preghiera per i defunti, è intitolata a Santa Maria della Visitazione. Il progetto, redatto avendo come riferimento la basilica di Sant’Andrea al Quirinale di Roma, opera del Bernini, è stato recentemente attribuito all'architetto camaldolese fra Giuseppe Antonio Soratini. Il 24 ottobre 1723, al termine di una processione che partì dal Duomo, il vescovo di Forlì mons. Tommaso Torelli pose la prima pietra della chiesa, che venne consacrata e aperta al culto in forma solenne l'8 aprile 1748.
“In questo anno - scrive il rettore don Paolo Giuliani - ricordiamo il terzo centenario della posa della prima pietra e vogliamo associarlo alla memoria dell’ottavo centenario della presenza di Sant’Antonio di Padova a Forlì e del miracolo eucaristico della mula. Infatti, se alla Visitazione di Maria a Elisabetta è dedicata la cappella maggiore con il dipinto di Filippo Pasquali, uno dei migliori allievi di Carlo Cignani, la prima cappella a destra è intitolata a Sant’Antonio di Padova con la grande tela dipinta dal sacerdote forlivese Don Simone Campagnoli, della scuola del Cignani”. La devozione a Sant’Antonio è sempre stata assai viva. Oltre alla cupola, in cui il veneziano Jacopo Guarana nel 1784 realizzò il medaglione centrale con la rappresentazione dell' “Allegoria della Fede”, nella chiesa vi sono altri dipinti degni di nota: nella prima cappella a sinistra “La Vergine con San Vincenzo Ferrer, San Giovanni Nepomuceno e il Beato Torello da Poppi”, di Antonio Fanzaresi (1761), e la “Natività della Vergine” di Giuseppe Marchetti; nella seconda cappella a sinistra “La morte di San Giuseppe", di Antonio Fanzaresi (1749). Accanto all’altare maggiore è collocata la “Madonna del Fuoco” di Pompeo Randi: dipinta nel 1864 per i forlivesi residenti a Roma che si riunivano prima a Santa Maria in Via e poi a San Marcello, l’immagine venne portata a Forlì presso l’Istituto San Luigi e giunse infine al Suffragio. Il recente restauro, commissionato da don Giuliani, ha fruttato la pulizia delle decorazioni della cupola e della parte centrale del tempio, in aggiunta al rifacimento di tetti e coperture operato dal predecessore monsignor Sergio Scaccini.