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Giovedì, 25 Aprile 2024
Scuola

Alla Palmezzano gli studenti rivisitano le opere in chiave moderna, per un museo intinerante nella scuola

Attraverso il progetto Atrium, gli studenti delle terze hanno potuto confrontarsi in prima persona con il “patrimonio dissonante” che li circonda, con quei luoghi che hanno composto l’habitat del loro percorso di studi e di crescita, nel dialogo con la storia della scuola e della città.

Nel computo di un triennio reso complicato dall’emergenza pandemica, i ragazzi e le ragazze della scuola Marco Palmezzano sono riusciti, nonostante tutto, ad appropriarsi del proprio tempo. Questa è la radice stessa dell’adolescenza, nella naturale vocazione all’intraprendenza della grande stagione metamorfica.

Attraverso il progetto Atrium, gli studenti delle terze hanno potuto confrontarsi in prima persona con il “patrimonio dissonante” che li circonda, con quei luoghi che hanno composto l’habitat del loro percorso di studi e di crescita, nel dialogo con la storia della scuola e della città. Per rispondere al secolo breve e alle sue ombre, che ancora risuonano in strani riverberi contemporanei, tramite una progettualità attiva e creativa, tra Arte-Immagine e Lettere, gli alunni, guidati dai prof. Ricci, Gatta e Vadi, hanno rivisitato i mosaici del volo in chiave “moderna”, riempiendo e modificando gli iati di una struttura che è stata ribaltata nei suoi significati primari. Il bianco e nero dell’iconografia fascista è stato dunque sostituito, in laboratorio, dal colore, dall’intenzione pop e da una totale libertà di reinterpretazione e capovolgimento di senso. Conseguentemente, gli aforismi, i messaggi che accompagnano le immagini, tipici della retorica propagandista e totalitaria, sono stati sostituiti da pensieri a libero sfogo per “spostare” le immagini dalla potenza alla lirica, dalla persuasione all’introspezione, dalla dissonanza, appunto, al desiderio di nuove armonie.

E alla voglia di raccontarsi in esperienze condivise. Parallelamente, lo stesso scopo è stato ricercato nel “Progetto Guernica”: anche in questo caso, la rivisitazione contemporanea di Guernica (con acrilici e collage) è stata intrapresa dai ragazzi per giungere alla realizzazione di un murales su pvc parietale recuperato. Il frammento cambia volto. L’opera si reinventa. Lo spazio si riproduce. La metamorfosi, ancora una volta. E nella coincidenza del “recente” conflitto, sviluppatosi in questi ultimi mesi, l’arte appare sempre più la chiave per accedere a nuovi significati del mondo, indagando e sublimando ciò che ci ha preceduto, nella voce degli studenti, autori del proprio tempo e interpreti del proprio spazio. “Il volo a colori”, dunque, è solo il principio di un progetto che, nell’inaugurazione del 2023, intende evolversi in un museo itinerante e mobile all’interno della scuola, in un percorso multiforme che leghi l’espressività dei ragazzi all’esigenza civica di scoprire nuovi linguaggi, riformulando i passi sulle impronte di una macchia di colori che non può che spandersi nel gonfiore della luce.

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