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"Nuovi polmoni verdi per la città": intervista all'esperto del Comune

Una piccola rivoluzione del verde in città? Giovanni Morelli, 50 anni, di Ferrara, è il super esperto di cui il Comune di Forlì ha voluto dotarsi fino alla fine del 2016 nell'ambito del verde

Una piccola rivoluzione del verde in città? Giovanni Morelli, 50 anni, di Ferrara, è il super esperto di cui il Comune di Forlì ha voluto dotarsi fino alla fine del 2016. ForliToday lo ha intervistato, ad una quindicina di giorni dalla sua entrata in servizio, per capire che visione della nostra città si sia fatto, quali criticità gli siano state sottoposte e quali linee guide vorrà seguire per il nuovo piano del verde del Comune di Forlì.

Morelli ci dice qualcosa di lei dal punto di vista professionale? 
Dopo la laurea in Agraria conseguita all'Università di Bologna, ho seguito una serie di specializzazioni sul tema del verde ornamentale, focalizzato su aspetti di gestione, con particolare riferimento alle alberature, progettazione e valorizzazione del verde pubblico, verde storico e manutenzione di alberi monumentali. Collaboro con amministrazioni comunali italiane, tra cui Torino, Milano, Reggio Emilia, Ferrara ed anche estere. Conosco anche diverse zone della Romagna sulla quale lavoriamo molto, opero su Faenza, Cesena, Cervia, Milano Marittima, Ravenna, Riccione, Cattolica

Di che cosa dovrà occuparsi a Forlì?
Il mio incarico è abbastanza mirato e prevede, tra le altre cose, l'istituzione di strumenti per la gestione del verde, preparazione dei capitolati per le prossime gare di appalto. A cascata il piano del verde, le linee guida attraverso le quali il Comune sarà in grado di governare l'evoluzione dei prossimi anni,  strumenti che possiede già  ma che devono essere calati nella realtà specifica. Inoltre dovrò occuparmi della definizione del regolamento del verde. Si tratta di  passaggi sinergici e consequenziali, che hanno come obiettivo quello di migliorare la qualità ottimizzando le risorse.

In queste prime 2 settimane di attività a Forlì come si è mosso? 
In questi giorni stiamo provvedendo ad una sorta di zonizzazione della città, individuando le aree di maggiore pregio dal punto di vista storico e delle fruibilità. Stiamo acquisendo materiale tecnico, siamo in una fase istruttoria. 

Quali criticità ha individuato? 
Forlì è una città in cui del verde si parla sempre molto e la percezione da parte dei cittadini è che non sia gestito in maniera soddisfacente. Sicuramente ci sono delle criticità, ma nessun aspetto drammatico. La gestione è sulla linea di quelle di molte altre realtà. Le modalità di sfalcio sono una pratica comunissima in molte altre aree della Romagna, dove suscitano molte meno polemiche. 

Ha già delle idee per valorizzare il patrimonio vedere della nostra città?
Ho un'idea che spero sia realizzabile, per la quale credo che Forlì sia preparata: introdurre nuovi elementi di naturalità, come alberi, boschi e boschetti che creino rapporto con territorio ed una immagine di convivenza e connessione tra città ed elementi naturaliformi. Polmoni verdi, non necessariamente fruibili, come nuova caratterizzazione della città. 

Sugli sfalci e potature la polemica ha infuriato per tutta l'estate, si può migliorare la situazione?
I binari gestionali su questo punto sono sostanzialmente due. Riduzione degli sfalci e diminuzione dell'impegno economico nel taglio dell'erba, perseguiti anche a livello europeo per 2 motivi: uno di carattere economico ed uno di natura estetica, vanificato dalla ricrescita dell'erba. Di fatto lo sfalcio è la forzatura di un elemento naturale. Fermo restando che il decoro urbano passa anche attraverso tratti tagliati,  bisogna ragionare su dove il taglio dell'erba possa realmente migliorare la qualità di vita del cittadino. Si possono poi individuare  aree che possono essere riportate a condizione di apparente naturalità, tramite anche una educazione del cittadino e la riconversione, ad esempio, in aree arbustate, con specie che non hanno bisogno di manutenzione. Circa la metà degli investimenti della pubblica amministrazione sul verde vengono spesi per l'erba: non vuole dire che non debba più essere tagliata, ma serve una razionalizzazione.

Altro punto 'caldo' per la città la riqualificazione di corso Diaz, che comprende l'abbattimento di diversi bagolari e alberi di Giuda, cosa pensa del progetto?
Ho partecipato a qualche incontro sul tema  solo come ascoltatore, essendo questo un progetto che viene da lontano, non ho strumenti per giudicare. Posso fare una riflessione a carattere generale. Le nostre città sono piene di alberi che sono il risultato di interventi progettuali passati, secondo modalità che oggi non possiamo trovare accettabili, sia perchè gli  strumenti disponibili all'epoca erano diversi,  sia perchè c'era un diverso modo di concepire le città. Molti alberi oggi non sono più sostenibili, la loro manutenzione comporta una serie di costi che ancora non si ritrovano nell'oggetto dell'intervento. Un po' come per gli sfalci. Ad esempio se gli alberi non sono consoni agli spazi in cui si trovano, si è costretti a potarli in maniera severa, forse tagliando anche le radici, senza che esista una sostenibilità di lungo periodo. Noto che in molti sono disposti a spendere parole contro il taglio degli alberi, ma questo non accade se vengono  sottoposti a capitozzatura. Pur di mantenere qualcosa siamo disposti a seviziarlo. Questo è un tema trattato a livello europeo di natura etica e culturale, che va al di là del singolo individuo. Il rifacimento con il verde è un requisito fondamentale, affinchè la città rimanga se stessa, sono indispensabili interventi di ricostruzione. 

Per quanto riguarda il nuovo appalto di manutenzione del verde pubblico, che dovrà entrare in vigore dal prossimo 1 aprile, sta già individuando delle linee guida?
Ci sono aspetti delle modalità già adottate che vanno ulteriormente spinti, come il livello  di approfondimento della manutenzione a seconda dell'importanza oggettiva del verde. Forlì ha un patrimonio verde molto grande, rispetto a città con la stessa popolazione, sia sfalciabile che  arboreo, anagraficamente abbastanza giovane su cui si può investire. La città è caratterizzata da elementi di grande spicco storico compositivo, come ad esempio il Parco della resistenza,  e il viale Della Stazione. Vogliamo arrivare ad avere zone di eccellenza assoluta e altre di ordinarietà. Per questo serve il coinvolgimento ditta che si aggiudicherà l'appalto, anche attraverso controllo di qualità del verde su cui interviene. Il criterio di scelta del partner non sarà quello della massima economicità, ma nel capitolato prestazionale saranno inserite anche caratteristiche propositive. 

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