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Al via la fase finale della rinaturalizzazione del monte Gabrendo: si smantella il vecchio skilift

Al fine di prevenire danni agli habitat prioritari della zona, il trasporto avverrà per via aerea con l'uso dell'elicottero del Corpo forestale dello Stato, specializzato anche in questo genere di attività di ripristino ambientale.

Fase finale per i lavori di riqualificazione ambientale dell’ex comprensorio sciistico del Monte Gabrendo nella Riserva Naturale Biogenetica di Campigna. Gli interventi di smantellamento dell'ex impianto sciistico, iniziati nell’estate del 2015, si concluderanno con il trasporto a valle dei vecchi piloni dello skilift in disuso. Al fine di prevenire danni agli habitat prioritari della zona, il trasporto avverrà per via aerea con l'uso dell’elicottero del Corpo forestale dello Stato, specializzato anche in questo genere di attività di ripristino ambientale.

Nel corso dei lavori sono stati rimossi i piloni e le strutture in ferro e cemento dell’area di partenza e della zona di arrivo del vecchio impianto di risalita a servizio delle due piste che dal Monte Gabrendo conducevano a valle fino allo Chalet Burraia. L’impianto, realizzato negli anni ’60 a fronte di una concessione non più in vigore, non è stato utilizzato per decenni fino all'attuale decisione di prevederne lo smantellamento. Sono state rimosse anche vecchie strutture in legno situate ai lati delle piste in disuso. Gli interventi sono stati progettati e condotti dal Corpo Forestale dello Stato – Ufficio territoriale per la biodiversità di Pratovecchio, grazie alla professionalità ed alla preparazione degli operai forestali dipendenti, vero presidio per la conservazione della biodiversità.

Al via la fase finale della rinaturalizzazione del monte Gabrendo

La riqualificazione dell’area del Monte Gabrendo risponde alle esigenze di tutela e conservazione di una delle zone di maggior pregio naturalistico del Parco, di proprietà dello Stato dal 1914, costituita in Riserva naturale fin dal 1977 ed affidata alla gestione del Corpo forestale dello Stato. Questo rilevante intervento, esempio di una azione concreta per la conservazione dell’ambiente e dei valori naturali del territorio, è il frutto della stretta collaborazione tra il Corpo Forestale dello Stato di Pratovecchio ed il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, che ha finanziato il progetto. Da qualche anno, infatti la sinergia è stata rafforzata dalla definizione di un protocollo d’intesa finalizzato al potenziamento delle capacità operative per l’attuazione di interventi di conservazione e valorizzazione del territorio, grazie alle capacità progettuali ed operative che l’UTB può mettere a disposizione. 

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