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Immigrazione, sfondata la soglia del 10% della popolazione

Gli stranieri iscritti alle anagrafi dei 30 Comuni della provincia di Forlì-Cesena risultano complessivamente 41.562 nel 2011, con un incremento del 6,9% rispetto all'anno precedente. La componente straniera sulla complessiva popolazione residente va dal 9,9% al 10,5%

Gli stranieri iscritti alle anagrafi dei 30 Comuni della provincia di Forlì-Cesena risultano complessivamente 41.562 nel 2011, con un incremento del 6,9% rispetto all’anno precedente. In crescita anche l’incidenza nel territorio provinciale della componente straniera sulla complessiva popolazione residente, che va dal 9,9% al 10,5%. Sono i dati forniti mercoledì mattina in Provincia di Forlì-Cesena dal vice-presidente Guglielmo Russo.

Venerdì mattina (ore 9-13) i dati saranno presentati nel convegno “I cittadini immigrati stranieri nella provincia di Forlì-Cesena”, che si tiene in Provincia a Forlì (sala del Consiglio Provinciale). In generale la popolazione femminile straniera in provincia continua a crescere rispetto a quella maschile, raggiungendo un peso del 50,9% sul totale. Per quanto riguarda l’età, la popolazione straniera risulta ancora sensibilmente più giovane di quella italiana: i minorenni sono il 22,7% (il picco a fine 2006 con il 24%); tra i 18 e i 35 anni si colloca il 37,3%, mentre tra i 36 e i 50 anni si registra il 28,7%. Nelle classi di età più adulte, in particolare a partire dai 45 anni e ancor più nettamente per le fasce di età più anziane, queste percentuali si contraggono considerevolmente, anche se gli stranieri, a testimonianza del carattere ormai non più così recente della loro presenza, cominciano ad ‘invecchiare’.

Come negli ultimi anni, i residenti stranieri provengono soprattutto dall’Europa centro-orientale (quasi il 30% degli stranieri residenti nel territorio provinciale) e dall’Unione Europea (26,9%); tra le nazionalità a livello provinciale, ai primi posti nell’ordine Albania, Romania e Marocco (anche se la distribuzione nei due circondari è abbastanza differenziata).

Permessi di soggiorno e cittadinanza
Le ragioni per cui sono stati rilasciati e rinnovati i permessi di soggiorno nel corso dell’anno sono principalmente due: in primo luogo, motivazioni di lavoro (63,2%, in aumento rispetto all’anno precedente), in secondo luogo motivazioni legate alla famiglia, compreso il ricongiungimento del nucleo, in sensibile diminuzione (31%, da 37%). Il ridimensionamento delle richieste di ricongiungimento è da ricondursi con ogni probabilità agli effetti della crisi economica sulle famiglie straniere già presenti sul territorio.

Le acquisizioni di cittadinanza sul territorio provinciale sono in aumento negli ultimi anni e quelle concesse per matrimonio o per residenza (secondo i criteri stabiliti nella legge 91/1992) costituiscono la quota maggioritaria, secondo una caratteristica che contraddistingue l’area romagnola, a fronte di casi – come Bologna o Modena – in cui la porzione più ampia di acquisizioni si riferisce a minori nati e/o cresciuti sul territorio e divenuti cittadini.

La sanità
Le modalità di permanenza per quanto riguarda scuola, salute, casa, lavoro illustrano aspetti essenziali del processo di inserimento socio-economico. Gli assistiti stranieri iscritti all’anagrafe sanitaria e aventi il medico di medicina generale o il pediatra nelle due Ausl di Cesena e Forlì sono aumentati costantemente nel corso degli ultimi anni: fra l’1 gennaio e il 31 dicembre 2010 l’incremento è stato del 16% presso l’Ausl di Cesena (18.700) e del 7% presso l’Ausl di Forlì (17.431). Gli iscritti cesenati tornano ad essere di più di quelli forlivesi. Nel complesso l’89% degli stranieri è iscritto all’anagrafe sanitaria. Gli iscritti sono equamente distribuiti per genere in entrambe le Ausl. La fascia di età maggiormente rappresentata, in linea coi dati relativi alla popolazione straniera, è quella della popolazione tra i 18-50 anni (il 70%), ed è in aumento la presenza di minori (circa il 25% di tutti gli assistiti). Con riferimento alla provenienza, Romania, Albania, Marocco e Cina rappresentano, insieme, i Paesi di origine del 55% degli stranieri assistiti nella Ausl di Forlì. A Cesena si rilevano nell’ordine Albania, Marocco, Romania, Bulgaria (per oltre il 52% degli stranieri assistiti).

Il pronto soccorso
Nel 2010 sono stati registrati 9.570 accessi di cittadini stranieri (residenti e non) presso il Pronto Soccorso di Cesena e 7.233 presso quello di Forlì, per un totale complessivo di circa 16.800 accessi annui, con un lieve aumento rispetto all’anno precedente. Si conferma, come per il passato, una prevalenza maschile negli accessi a Forlì, mentre a Cesena si evidenzia una sostanziale equi-distribuzione rispetto al genere. I tassi di accesso al Pronto Soccorso sono ancora superiori a quelli degli italiani delle classi di età corrispondenti, ma la forbice si sta riducendo (in particolare per l’Ausl di Cesena). Non si è di fronte a particolari emergenze sanitarie, quanto piuttosto ad una richiesta di assistenza di base che si orienta al Pronto Soccorso, struttura aperta 24 ore su 24; la tendenza ad un uso del Pronto Soccorso non solo per situazioni di emergenza e urgenza presenta peraltro caratteristiche del tutto identiche a quelle presenti nella popolazione italiana.

La casa
Per quanto concerne la questione abitativa, va evidenziato che i nuclei familiari stranieri assegnatari di alloggi ERP nella provincia di Forlì-Cesena risultano essere, all’1 gennaio 2011, 482 (a fronte dei 389 dell’anno precedente). Relativamente ai Paesi di appartenenza dei nuclei familiari stranieri assegnatari, quelli maggiormente rappresentate sono, nell’ordine, il Marocco (con un terzo delle assegnazioni totali), l’Albania, la Tunisia, la Romania e il Senegal.

Gli stranieri assegnatari, nel corso del 2010, di una soluzione abitativa (posto letto o alloggio per nucleo familiare) da parte della Società per l’Affitto di Forlì risultano essere 73 (a fronte dei 78 dell’anno precedente) su un totale di 273 richieste, provenienti principalmente da Marocco, Burkina Faso, Nigeria e Tunisia. Gli stranieri assegnatari, nel corso del 2010, di una soluzione abitativa (posto letto o alloggio per nucleo familiare) da parte della Fondazione per l’Affitto di Cesena risultano essere 125 (1 in più dell’anno precedente),

La scuola
Gli studenti stranieri iscritti presso le scuole primarie e secondarie del territorio provinciale hanno raggiunto nell’a.s. 2010/11 le 5.404 unità, a fronte dei 5.068 registrati nell’a.s. 2009/10, con un conseguente incremento del 6,6% e un’incidenza sul totale della popolazione scolastica provinciale che ha raggiunto il 12,3%, in lieve crescita rispetto all’anno scolastico precedente.  Le differenze fra i diversi ordini di istruzione sono sensibili: si passa da percentuali superiori al 14% per la scuola secondaria di primo grado e al 13% per la scuola primaria, al 9,7% evidenziato per la scuola secondaria superiore (peraltro in crescita dopo un calo nel 2008/09.

Il lavoro
Con riferimento al mercato del lavoro, nel corso del 2010 sono state 22.436 le persone straniere avviate, ossia che hanno registrato un rapporto di lavoro dipendente, per un ammontare complessivo di 32.211 avviamenti (rapporti di lavoro dipendenti). Nel 2009 se ne erano registrati 21.635: si registra dunque una ripresa non trascurabile (+ 3,7%), con il dato relativo al 2010 che si dimostra migliore di quelli del triennio precedente. La maggioranza dei rapporti di lavoro registrati nel corso del 2010 riguarda uomini (52,6%). Nel complesso il 72% di avviamenti riguarda persone fra i 25 e i 49 anni.

Per quanto concerne la provenienza dei lavoratori avviati nel corso del 2010, si evidenzia una netta prevalenza (42%) di assunti provenienti da Paesi dell’Unione Europea a 27 e, a seguire, dall’Europa Centro-orientale (21,3, in lieve flessione) e dall’Africa del nord (14,8%, in crescita). I paesi da cui provengono in maggioranza i lavoratori sono Romania (27,9%), Albania (11,9%) e Marocco (10,6%). L’84% dei contratti accesi è a tempo determinato, in ulteriore e sensibile aumento rispetto agli anni precedenti.

Oltre la metà (52%, in espansione rispetto al 2009) degli avviamenti di lavoratori stranieri è avvenuta nel terziario; seguono, seppur assai distanziati, l’agricoltura, che  conferma la propria incidenza sul totale degli avviamenti al 26%, quindi il settore industriale, con il 20,3% degli avviamenti, a denotare un ulteriore decremento rispetto al 21,9% del 2009 (a sua volta in calo rispetto al 2008).

Gli stranieri disoccupati al 31 dicembre 2010 risultano in crescita rispetto a quelli registrati al 31 dicembre 2009: si tratta di 6.958 cittadini stranieri in cerca di occupazione, a fronte dei 6.100 dell’anno precedente (torna ad esserci, al loro interno, una maggioranza femminile).

Sono 3.964 i cittadini stranieri titolari di piccole imprese attive, in crescita del 2,3% rispetto all’anno precedente, a conferma di una tendenza pluriennale, pur se via via più contenuta. I titolari, soprattutto uomini (76% circa), provengono principalmente dall’Albania (15,1%), seguita dalla Svizzera (10,8%), da Romania (8,3%) e Cina (8,2%) e dal Marocco (7,6%).
Le imprese con titolare straniero hanno un’incidenza del 5,8% sul totale delle imprese (5,7% l’anno precedente) e sono attive principalmente nel settore dell’edilizia e del commercio, ambiti in cui evidenziano un’incidenza sul totale delle imprese del settore, rispettivamente, del 14,7% e del 6,6%. Pur con numeri assoluti più contenuti, significativa è anche l’incidenza sul totale delle imprese alberghiero-ristorative (7,9%, in lieve aumento), di trasporti (5,6%, in lieve diminuzione) e manifatturiere (5,4%).

Esecuzione penale
Nel corso del 2010 si sono registrati complessivamente 324 ingressi di cittadini stranieri nella Casa circondariale di Forlì (352 nel 2007), riguardanti nell’87,5% dei casi maschi. Quanto alla nazionalità, si evidenzia una prevalenza di cittadini provenienti, nell’ordine, dall’Africa del Nord, seguiti dall’Europa centro-orientale e dall’Unione Europea. L’esecuzione penale esterna ha riguardato nel 2010 91 cittadini stranieri (su 324 in esecuzione esterna). La distribuzione geografica delle provenienze rispecchia quella evidenziata per l’esecuzione penale interna.

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