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"Sarà un'ondata di caldo eccezionale per giugno", parla l'esperto: ecco quando ci sarà una tregua

Pierluigi Randi, tecnico meteorologo di Emilia Romagna Meteo e vicepresidente dell'associazione di meteorologici professionisti Ampro, traccia una fotografia meteorologica di quel che è atteso nei prossimi giorni

Evitare attività fisica all'aperto tra la tarda mattinata e il tardo pomeriggio. Uno degli effetti dell'eccezionale ondata di caldo che nelle prossime ore lambirà anche la Romagna sarà l’aumento della concentrazione di ozono troposferico, con possibile irritazioni agli occhi, al naso, alla gola e all'apparato respiratorio, un senso di pressione sul torace e tosse (azione irritante nei confronti delle mucose). In queste ore l'alta pressione sub-tropicale si sta avviando verso il cuore dell'Europa: la situazione peggiore sull'Italia sarà sul nord-ovest, dove la colonnina di mercurio si porterà oltre i 40°C tanto da abbattere vari record del mese di giugno. Pierluigi Randi, tecnico meteorologo di Emilia Romagna Meteo e vicepresidente dell'associazione di meteorologici professionisti Ampro, traccia una fotografia meteorologica di quel che è atteso nei prossimi giorni.

Se ne parla da giorni. Sarà davvero eccezionale l'ondata di caldo in arrivo?
Se la contestualizziamo al periodo stagionale certamente sì, anche se non saremo colpiti in pieno dall’onda di calore, la quale darà il “peggio” di sé tra Francia e Spagna, invase dal promontorio anticiclonico nord-africano con a corredo una massa d’aria che potremmo definire davvero rovente.

A cosa è dovuta questa avanzata?
In sostanza è causata dalla presenza di una circolazione di bassa pressione a tutte le quote su Atlantico orientale fino a lambire le coste occidentali europee. Come “risposta” un vasto promontorio di alta pressione sub-tropicale, proveniente dal cuore del nord Africa, sta proiettando il proprio asse su Europa centro-occidentale e sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo, facendovi affluire masse d’aria estremamente calde.

Uno schema che si ripete ormai da oltre un decennio...
Il problema è che queste situazioni stanno divenendo sempre più frequenti, ed il motivo è legato al climate change. Le aree polari si scaldano di più di quelle equatoriali, a causa del cambiamento, ed il gradiente di temperatura equatore-polo si attenua. Se si attenua allora si smorza anche la forza della corrente a getto, ovvero il flusso in quota da ovest verso est, che governa il tempo delle medie latitudini, che diviene più debole. Se questo avviene le grandi onde planetarie tendono ad avere maggiore ampiezza e ad essere più stazionarie, favorendo la persistenza di situazioni cosiddette “di blocco”, con aria tropicale stazionaria alle elevate latitudini e polare o artica alle base latitudini. A seconda di dove si posizionano questi blocchi in longitudine ecco che si possono avere ondate di calore più durature ed intense, oppure periodi insolitamente freddi, e questo in aree collocate alla stessa latitudine ma a longitudini diverse. Allora diventano più probabili intrusioni di aria africana in Europa, che persiste e toglie il palcoscenico all'anticiclone delle Azzorre. In sostanza il climate change rende più probabile un "tempo" dominato dai flussi nord-sud che da quelli est-ovest. E questo determina una amplificazione delle anomalie. In pratica il freddo maggio ed il caldo giugno possono essere due facce della stessa medaglia. Una precisazione è d’obbligo: una sola situazione meteorologica non è connessa al cambiamento climatico, ma il persistere di una anomalia e in particolare la maggiore frequenza di occorrenza di queste anomalie lo è senza ombra di dubbio.

Che temperature possiamo attenderci?
Considerando che non saremo interessati in pieno dall’onda di calore, in altre regioni andrà decisamente peggio, tuttavia avremo un primo picco di intensità giovedì, quando le temperature massime potranno raggiungere 38-39°C su faentino; 37-38°C su forlivese, 36-37°C su cesenate. Andrà meglio lungo la costa laddove non dovremmo superare i 31-32 gradi, anche se sarà maggiore l’umidità relativa, causa vicinanza del mare, con un tipo di caldo assai afoso. I valori previsti sono riferiti ovviamente a zone di pianura.

Ci aspettano record storici paragonabili al giugno del 2003?
I record appartengono al giugno 2012 su lughese e faentino, con un picco di 38,9°C il 30 giugno 2012 a Faenza; per Forlì resiste un record di 38,8°C stabilito il 28 giugno 1935; mentre per Cesena abbiamo un notevole picco di 40,3°C il 26 giugno 2003. Probabilmente sarà a rischio il record di Faenza, meno probabile il superamento di quelli di Forlì e Cesena.

Quando è atteso il picco?
Avremo un primo picco di intensità domani, giovedì, poi probabilmente tra venerdì e domenica arriveranno correnti “meno calde” da est attraverso la penisola balcanica, per cui ci si aspettano temperature massime in genere non superiori a 32-33°C (pur sempre al di sopra della norma). Una seconda fase di picco appare possibile all’inizio della prossima settimana, con valori massimi di nuovo sopra i 35°C e localmente fino a 36-38°C nelle zone più interne. Occorre precisare che questo tipo di circolazione ci sottopone e due effetti combinati: l’arrivo di aria molto calda proveniente dal nord Africa, cui si somma l’effetto della compressione adiabatica; infatti la pressione in quota sarà molto elevata, e si avranno quindi moti dell’aria diretti dall’alto verso il basso avvitandosi in senso orario, ciò provoca un ulteriore riscaldamento di una massa d’aria già di per sé calda, col raggiungimento di picchi molto elevati.

Temperature alte, ma anche tanta umidità, ci metteranno a dura prova. Ci saranno altre criticità da monitorare?

Sicuramente ci saranno tassi di umidità relativa alquanto elevati, in particolare sul settore orientale della Romagna e sulla costa, che renderanno il caldo assai afoso e quindi disagevole; tuttavia giovedì l’umidità relativa dovrebbe diminuire un poco, quantomeno sulle zone interne, ma rimarranno in ogni caso condizioni di elevato disagio fisico. Anche l’ozono troposferico aumenterà la propria concentrazione, effetto tipico delle forti onde di calore, per cui potrà apparire una ovvietà, ma si consiglia di evitare attività all’aperto tra la tarda mattinata ed il tardo pomeriggio.

Quando ci sarà un'attenuazione?
A parte una breve parentesi attesa tra venerdì e domenica, per avere un calo un poco più deciso delle temperature, e soprattutto più durevole, dovremo presumibilmente attendere il 4 o il 5 luglio, ma con tutte le incertezze del caso essendo un previsione oltre i fatidici 5-6 giorni.

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