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Nel weekend tornano freddo e neve, ecco dove sono attesi i fiocchi. Ma l'inverno non decollerà

Il temporaneo cedimento dell'alta pressione favorirà l'ingresso di una perturbazione atlantica, con piogge e temperature in diminuzione

E' in arrivo un weekend dalle tinte invernali. Anche se si tratterà di un fuoco di paglia. Il temporaneo cedimento dell'alta pressione favorirà l'ingresso di una perturbazione atlantica, con piogge e temperature in diminuzione che trasformeranno le precipitazioni in neve sui rilievi, localmente a quote più basse. La fase perturbata avrà vita breve. Tornerà l'anticiclone, anche se non mancheranno infiltrazioni di correnti settentrionali. Ma sul medio-lungo termine i modelli matematici non intravedono incursioni fredde degne di nota. 

Pierluigi Randi, tecnico meteorologo di Emilia Romagna Meteo e vicepresidente dell'Associazione Meteorologi Professionisti Amro, l'aveva annunciato nelle linee di tendenza. Dovevamo attenderci un gennaio anticiclonico e così è stato. Quali sono le cause?
Si tratta di una situazione che si manifesta allorquando il vortice polare, sia in troposfera che in stratosfera, è molto profondo e ben strutturato nella sua classica collocazione alle latitudini artiche. Tale assetto determina un forte gradiente termico tra il polo, che si raffredda molto, e la fascia tropicale che presenta temperature ben più elevate. Pertanto alle medie latitudini si attiva un forte flusso di correnti occidentali poco ondulate, che costringono il freddo a rimanere molto a nord ed impedendo i classici scambi termici meridiani. Convenzionalmente si parla di oscillazione atlantica positiva (Nao+) che è spesso all'origine di inverni miti e poco piovosi su area mediterranea, laddove prevalgono per lunghi periodi alte pressioni, nebbie e scarsa ventilazione. Questo era il segnale più forte già a novembre sui modelli stagionali, e si sta in effetti verificando.

Quando ci sarà un cambiamento?
Un cambiamento vero e proprio ancora non si nota, al più delle brevi parentesi come quella che si avrà nel corso del fine settimana, quando l'alta pressione cederà temporaneamente il passo all'ingresso di una perturbazione atlantica, la quale innescherà una depressione mediterranea richiamando aria moderatamente fredda dapprima dal Mare del Nord e all'inizio della prossima settimana dai paesi danubiani. Tuttavia si tratterà di un ingresso freddo di modesta entità, con venti oscillanti tra nord e nord-est. Al momento la giornata più instabile pare essere quella di sabato, mentre domenica potremmo avere un parziale miglioramento. Tuttavia nei giorni successivi appare probabile una nuova stabilizzazione con ritorno dell'alta pressione, anche se vi è ancora relativa incertezza.

Tornerà la neve anche a quote basse?
Arriverà probabilmente un po’ di neve sulla fascia appenninica, che peraltro fino ad ora è stata assai penalizzata sia dalle temperature superiori alla norma sia dalle scarse precipitazioni con zero termico a quote molto alte. Quindi un’imbiancata sui nostri monti arriverà, tuttavia le quote non sembrano essere particolarmente basse: indicativamente il limite delle nevicate si può attualmente stimare in 500-600 metri, localmente fino a 300-400 metri qualora si abbiano precipitazioni un poco più intense e nella fase in cui le correnti nord-orientali saranno più fredde, all’incirca nella notte tra sabato e domenica. Piuttosto improbabile invece la neve a quote pianeggianti, almeno in base alle prospettive attuali.

In quota saranno possibili fioccate degne di nota?
Non sembrano esserci gli estremi per nevicate abbondanti o prolungate, si potrebbe stimare grossolanamente una forbice tra 15 e 20 centimetri su quote a partire da 800-1000 metri; intorno a 5-10 centimetri tra 500 e 800 metri, con fenomeni essenzialmente tra sabato e le prime ore di domenica.

E dopo questo passaggio perturbato?
Come anticipato in precedenza sembrano rinnovarsi le condizioni per il ritorno di alte pressioni, anche se i massimi oscillerebbero tra Europa centrale ed Atlantico orientale, per cui non si può escludere qualche breve fase caratterizzata da correnti nord-orientali o settentrionali. In ogni caso non si notano ancora le condizioni per ondate di freddo di qualche rilievo nei prossimi 7-8 giorni.

L'inverno continuerà senza episodi significativi o a febbraio potrebbe esserci un deciso cambiamento con incursioni fredde?
I segnali che arrivano dai forecast sub-seasonal, ovvero scenari di massima validi per le prossime quattro settimane, indicano una maggiore probabilità di una situazione simile a quella di gennaio in regime di Nao+, con alte pressioni prevalenti su area mediterranea e depressioni alquanto attive su nord Europa; ciò porterebbe a precipitazioni inferiori alla norma del periodo e temperature in genere superiori alla norma, specie sui rilievi, meno sulla pianura per le inversioni termiche. Ovviamente si tratta di scenari di massima e non si possono mai escludere break con modello di circolazione anche opposto a quello atteso.

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