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Natale senza neve. Sarà mite e col sole, l'esperto: "Seconda parte d'inverno con fasi più fredde"

 L'espansione di un promontorio di alta pressione sull'Europa occidentale esporrà nei giorni successivi al Natale la Romagna a correnti settentrionali asciutte e via via più fredde

Non ci sarà la neve per Natale. E questa non è una notizia dato che le previsioni meteo dei giorni scorsi avevano già escluso questa possibilità. Sarà invece una festività all'insegna del sole e di temperature gradevoli, quindi oltre la norma del periodo. L'espansione di un promontorio di alta pressione sull'Europa occidentale esporrà nei giorni successivi al Natale la Romagna a correnti settentrionali asciutte e via via più fredde. Pertanto il tempo si manterrà stabile, con un possibile aumento della copertura nuvolosa a cavallo tra giovedì e venerdì, ma senza precipitazioni. Le temperature saranno in progressivo calo fin su valori prossimi alla media climatologica nel fine settimana.

Pierluigi Randi, tecnico meteorologo di Emilia Romagna Meteo e vicepresidente dell'associazione Ampro​, dopo la 'burrasca' del weekend finalmente un po' di tregua. Quanto durerà?
Probabilmente alcuni giorni, dal momento che l’alta pressione sub-tropicale in quota tenderà ad alzarsi di latitudine invadendo l’Europa meridionale e l’area mediterranea, anche se i massimi di pressione si avranno probabilmente ad ovest della nostra penisola. Pertanto avremo correnti da nord-ovest in quota più stabili a parte qualche passaggio nuvoloso ma di poco conto.

Quindi dobbiamo attenderci un Natale e Santo Stefano tutto sommato tranquillo...
Sì, le prospettive sono di tempo stabile e soleggiato a parte il transito intermittente di nubi stratificate, ma nel periodo di Natale e S. Stefano dovrebbe nettamente prevalere il sole, e soprattutto non avremo nuove precipitazioni.

A livello di temperature cosa dobbiamo attenderci?
Il campo termico sarà ancora molto mite, pur senza gli eccessi dei giorni scorsi. Per la giornata di Natale ci attendiamo valori minimi sui 2-3°C nella zone di pianura interna; 4-5°C lungo la costa; massime più uniformi sui 12-13°C con qualche picco a 14°C, quindi con anomalie positive ancora sensibili. Per il 26 potranno leggermente diminuire, approssimandosi allo zero nei valori minimi (localmente appena inferiori sulle pianure interne con qualche lieve brinata); massime sui 10-12°C.

Sui siti web si leggono proclami di freddo e gelo a cavallo tra il vecchio e nuovo anno. Cosa c'è di vero e facciamo un po' di chiarezza per i nostri lettori, molti dei quali in procinto di partire le festività.
Non c’è assolutamente nulla di vero, nel senso che le temperature probabilmente si abbasseranno un poco, ma semplicemente rientrando nella norma del periodo. Ciò poiché si avrà una discesa di aria fredda sulla dorsale orientale di un alta pressione attesa chiudersi su Europa centro-occidentale, ma che avrà probabilmente come target l’Europa orientale e l’area balcanica, interessando parzialmente le regioni centrali adriatiche ed il sud, ma con riflessi assai modesti sulla nostra regione. Al limite possiamo attenderci qualche gelata notturna di notte ed al primo mattino e temperature massime al di sotto dei 10°C, il che dovrebbe essere assolutamente normale nel periodo indicato.

Come definisce il 2019 meteorologico prossimo alla chiusura?
Un anno molto caldo, che chiuderà entro i primi 3 posti come più caldo dal dopoguerra, ed in compagnia di altre annate recenti. Infatti attualmente come anni più caldi dal dopoguerra in regione, abbiamo 2014-2018-2015-2017-2016-2012, quindi tutte annate successive al 2010, in che è un dato del tutto preoccupante. Ebbene il 2019 è destinato ad entrare nel podio. A livello di piovosità alla fine risulterà un anno con precipitazioni cumulate vicine alla norma, ma con la stragrande maggioranza occorse in soli 3 mesi (maggio, novembre e dicembre); quindi piovosità entro le medie, ma con cattiva distribuzione.

Abbiamo visto un dicembre piovoso e con temperature oltre la norma. Cosa dobbiamo aspettarci per il resto della stagione invernale?
Gli scenari che si possono determinare in base alle evidenze dei modelli indicano una maggiore probabilità di decorso mite anche nei mesi di gennaio e febbraio, ma con anomalie più contenute rispetto a dicembre, mentre le precipitazioni dovrebbero risultare leggermente inferiori alla norma, specie in gennaio. Si nota comunque anche una minore stabilità dei pattern di circolazione atmosferica, specie nella seconda parte della stagione, il che significa che questo scenario, che rappresenta una media bimestrale, indica maggiori possibilità, rispetto a dicembre, di essere caratterizzato da qualche fase di segno opposto, ovvero periodi più freddi, anche di moderata o forte entità, ma di breve durata.

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