Ecco perchè le estati sono sempre più calde, l'allarme del climatologo: "Il riscaldamento globale attuale è velocissimo"
La Romagna sta vivendo sulla propria pelle le conseguenze di un'anomala ondata di caldo, guardando con preoccupazione a quanto sta accadendo al Settentrione
C'erano una volta le estati dettate dall'anticiclone delle Azzorre, quelle gradevoli con temperature da 30°C accompagnate dal maglioncino per la passeggiata serale. Nel giro di pochi decenni il clima è cambiato. L'alta pressione delle Azzorre è sempre meno presente e non ha più le caratteristiche di un tempo, lasciando spazio al promontorio nord-africano, responsabile di giornate calde, afose e notte insonni. La Romagna sta vivendo sulla propria pelle le conseguenze di un'anomala ondata di caldo, guardando con preoccupazione a quanto sta accadendo al Settentrione, alle prese con violenti temporali accompagnati da grandine grande come palle da tennis, raffiche di vento e anche tornado. Abbiamo approfondito tutti questi aspetti con Pierluigi Randi, tecnico meteorologo certificato e meteorologo Ampro (Associazione meteo professionisti)
Possiamo considerarla come una fase di maltempo l'ondata di caldo che sta interessando anche la Romagna?
"Sotto certi aspetti sì. Infatti si è trattato di un’onda di calore che non ha generato record di temperatura, ma è stata costantemente caratterizzata da elevatissimi tassi di umidità relativa, favorendo condizioni di caldo afoso con indici calore estremi. In ogni caso la possiamo considerare ugualmente estrema: a circa 1500 metri in libera atmosfera il giorno 19 sono stati toccati i 23,8°C, valore mai raggiunto, in luglio, dal 1989.
Può illustrarne le caratteristiche?
"Si è trattato di un’invasione di aria sub-tropicale proveniente dall’Algeria, la quale ha interessato maggiormente il centro-sud della penisola (molti record di temperatura massima assoluta battuti), e più marginalmente il nord, ma si è comunque fatta sentire. È stata portata dal solito promontorio anticiclonico sub-tropicale con caratteristiche continentali (nord-africano), che particolarmente in quota ha portato aria molto secca e stabile, mentre nei bassi strati la massa d’aria, anch’essa inizialmente molto secca, si è umidificata dal basso sorvolando il Mediterraneo giungendo quindi da noi come massa calda e umida. Oltre all’effetto dell’avvezione, dobbiamo ricordare che nei promontori, così come negli anticicloni, l’aria si muove dall’alto verso il basso (subsidenza) con moto orario, e questo effetto compressivo (compressione adiabatica) riscalda ulteriormente i bassi strati portando a temperature estremamente elevate.
Quanto è attesa un'attenuazione?
"Una parziale attenuazione è già in atto e toccherà il suo culmine sabato. Ma non arriverà il fresco, semplicemente farà meno caldo rispetto ai giorni precedenti, tanto è vero che comunque le temperature rimarranno al di sopra della norma del periodo, anche se di poco. Poi arriverà un’altra “fiammata” tra lunedì e martedì della prossima settimana con campo termico di nuovo molto elevato su valori simili a quelli dei giorni scorsi, cui dovrebbe seguire una rinfrescata un po’ più consistente, anche se probabilmente di breve durata".
Perché in epoca di costante riscaldamento globale, le masse d'aria che alimentano gli anticicloni sono già di partenza mediamente più calde rispetto al passato?
"Ricordando come si attua la circolazione all’interno di un anticiclone o di un promontorio anticiclonico, a causa del riscaldamento globale, la temperatura media del Pianeta aumenta costantemente. Questo riscaldamento si riflette anche nelle temperature dell'aria in varie regioni del mondo. Le masse d'aria che si formano in queste regioni, in particolare in quelle aree dove il riscaldamento è più accentuato, avranno di conseguenza una temperatura di partenza più elevata rispetto al passato, e ciò riguarda anche il nord Africa che è molto vicino a noi ed è la sorgente delle masse d’aria che ci possono interessare.
Inoltre, le temperature superficiali dell'oceano e della terra aumentano. Questo porta all'evaporazione di una maggiore quantità di acqua dagli oceani e alla formazione di masse d'aria mediamente più calde e umide rispetto al passato. Senza dimenticare che l'aumento di concentrazione dei gas serra nell'atmosfera può intrappolare più calore (sfruttando la radiazione infrarossa emessa dal suolo), il che aumenta la temperatura dell'aria vicino alla superficie terrestre. E infine sono in corso modifiche alla circolazione generale, sempre causate dal riscaldamento globale: Le anomalie di pressione in quota mostrano come essa sia diminuita sulla Gran Bretagna rispetto al trentennio scorso, mentre è aumentata sul Nord Atlantico e sull'Europa meridionale, specie su quella orientale. Questo deriva da un indebolimento della corrente a getto (fiumi d’aria in alta quota che governano i grandi centri di circolazione) in Atlantico (fenomeno dell’Amplificazione Artica) che comporta più frequenti discese di aria fredda verso le Canarie e le Azzorre. Pertanto, l'anticiclone delle Azzorre si è spostato più ad ovest tra le Bermuda e la Groenlandia, lasciando maggiore spazio a quello africano, il quale sfrutta il fatto che con correnti occidentali più deboli si sviluppano onde meridiane più pronunciate e persistenti essendone egli stesso una rappresentazione. Insomma, trova un terreno più fertile per mettere le radici sul Mediterraneo. Inoltre, si stanno osservando monsoni africani sempre più intensi (WAM, West African Monsoon) e anche questo aspetto contribuisce a spingere verso nord l’alta nord africana. Va però sottolineato che il riscaldamento globale è un fenomeno a lungo termine e non implica necessariamente un aumento costante delle temperature in ogni singolo evento meteorologico o anticiclone specifico, ma agisce come uno sfondo climatico generale che influenza le masse d'aria e il comportamento atmosferico nel corso del tempo".
Cosa risponde a chi dice che "le ondate di calore ci sono sempre state"?
"Rispondo dicendo che anche le sindromi influenzali ci sono sempre state, ma non tutte sono uguali. Avere 38°C di febbre è un conto, avere 40°C è un altro e si finisce in ospedale, anche se sempre di influenza si tratta. Le onde di calore è certamente vero che sono sempre esistite ma i dati, e non le sensazioni o i ricordi che per quanto affascinanti non sono strumenti meteorologici, ci dicono inconfutabilmente che oggi sono mediamente più frequenti, durature e intense, in particolare nel nuovo millennio".
Da quando le ondate di calore hanno subito una impennata nella loro frequenza?
"Una prima tendenza all’intensificazione e durata si è concretizzata negli anni ‘90, ma questo trend è decollato negli anni 2000 per poi prendere il volo nel decennio più recente. Fino agli anni ‘80 si poteva contare un numero medio di giorni con temperatura massima di 35°C o superiore (pianura romagnola) oscillante tra 3 e 6 a seconda dei periodi. La media dell’ultimo decennio è di 14 giorni, ben più del doppio, e questo è un ottimo indicatore, pur non essendo il solo".
E' un dato di fatto: il cambiamento climatico al quale stiamo assistendo agisce su scale temporali dell'ordine di decenni…
Purtroppo sì. È vero quando si afferma che in passato la Terra è stata anche più calda dell’epoca attuale, ma allora le variazioni termiche richiedevano decine di secoli se non decine di millenni. Il riscaldamento attuale è velocissimo: più di 1°C di aumento della temperatura media globale guadagnato in un secolo (circa) e questa rapidità non ha alcun precedente storico. È questo che preoccupa, non la temperatura media in sé.
Il rovescio della medaglia: l'aria calda e umida rappresenta il carburante principale dei temporali. Il prezzo da pagare di una rinfrescata, quando arriverà, saranno fenomeni intensi con danni annessi….
"Esattamente: alcuni di essi hanno già flagellato le regioni settentrionali anche se essenzialmente a nord del Po, tuttavia due notti fa un severo temporale con grandine di grosse dimensioni ha interessato il ravennate settentrionale provocando gravi danni all’agricoltura. Certamente, anche nei prossimi giorni, le zone a maggior rischio di temporali violenti saranno altre, ma anche in Romagna non potremo sentirci al sicuro".