L'inquietante confronto tra il 2003 e il 2022, è una Romagna sempre più arida. E intanto andiamo verso i 40 gradi
L'INTERVISTA - "Negli ultimi 100 anni la temperatura media estiva è aumentata, in Romagna, di circa 2°C, ma buona parte di questi li abbiamo guadagnati nel nuovo millennio"
Le temperature si avvicineranno ai 38-39 gradi nelle zone interne, ma non si escludono punte di 40 gradi. Come annuncia Pierluigi Randi, tecnico meteorologo certificato e meteorologo Ampro (Associazione meteo professionisti), "siamo in prossimità di un’onda di calore molto intensa portata dall’ennesima rimonta da parte di un promontorio anticiclonico nord Africano in quota. Essa è già in atto e sta cominciando a dare i suoi effetti, ma avrà il culmine all’incirca tra i giorni 23 e 27 luglio, quando potranno raggiungersi temperature molto elevate, sia nei valori massimi che, soprattutto nei centri urbani, in quelli minimi".
A maggio sul web si è parlato di "Hannibal", a giugno di "Scipione" e ora addirittura di "Apocalisse"...
Non si tratta di un anticiclone dai nomi fantasiosi e improbabili come usanza di certi portali dedicati all’enfatizzazione e all’acchiappa click; in realtà questa figura barica è sempre la stessa, appartenendo alla fascia degli anticicloni sub-tropicali che ormai spesso si spinge sempre più a nord invadendo il Mediterraneo per molti giorni. Quindi non può cambiare nome, come noi non cambiamo il nostro, e individuiamolo col suo vero nome: “promontorio anticiclonico sub-tropicale nord-africano”".
Il record dell’estate 2003 è destinato a cadere se si va avanti di questo passo….
Le due estati al momento sono molto vicine e tra esse la differenza attuale è di pochi decimi di grado (temperatura media) ancora a vantaggio di quella del 2003. Chiaramente sarà agosto a sancire quella che sarà la più calda in assoluto, ma è probabile che finiranno molto vicine. Si pensi che all’epoca (2003) si stimava che un evento del genere avesse tempi di ritorno plurisecolari; invece è già stata sfiorata nel 2012 e nel 2017. Il riscaldamento globale comporta anche questo.
Le recenti immagini satellitari, che la pagina Facebook Meteo Forlì-Cesena ha confrontato con quelle del 2003, ci dicono che siamo ormai sempre più un Paese arido ed assetato. Che effetto le vedere l’Italia di oggi con quella di 19 anni fa?
Effetto se vogliamo “demoralizzante”. Le stagioni estive attuali non hanno ormai più nulla a che vedere con quelle del passato. Negli ultimi 100 anni la temperatura media estiva è aumentata, in Romagna, di circa 2°C, ma buona parte di questi li abbiamo guadagnati nel nuovo millennio. Un aumento assai repentino, ed è questo che preoccupa. Contestualmente, dal 2000 abbiamo perso circa il 25% (un quarto) delle precipitazioni medie estive che, sommandosi alle altissime temperature, creano una condizione eccezionalmente critica. E non vale il tipico luogo comune “è estate e deve fare caldo”: c’è caldo e caldo; quello dei giorni nostri è mediamente molto più intenso rispetto al passato, e le onde di calore (sempre esistite, è vero) oggi sono più intense, più estese e più durature.
Di piogge nemmeno l’ombra?
Per il momento i segnali sono scoraggianti; al di là di qualche possibile temporale (ma non nel breve termine) che non risolverebbe il problema della siccità, precipitazioni o fasi instabili che si possano considerare rilevanti non si scorgono all’orizzonte. Forse dopo il 27 del mese, ma il traguardo è talmente lontano che l’incertezza regna sovrana, per cui è tutto in discussione.
Anche agosto dobbiamo aspettarcelo fuori norma?
Gli scenari descritti dai modelli numerici stagionali indicano una maggiore probabilità di temperature medie ben al di sopra della norma (1981-2010), con deviazioni simili o appena inferiori a quelle di luglio. C’è però uno scenario leggermente più instabile che potrebbe significare qualche passaggio temporalesco in più, ma occorre ribadire che questi tipi di segnali sono affetti da elevata incertezza, specie proprio in merito alle precipitazioni. Di certo, sembra che l’ingerenza dei promontori anticiclonici sub-tropicali possa essere discretamente elevata anche in agosto. Ma confidiamo in qualche prossima novità: una speranza più che una razionale considerazione.
L’estate 2022, così come quelle del 2012 e 2019 per citarne alcune ci sta dicendo che questa è la nuova normalità. E che magari in futuro considereremo 25 gradi come una temperatura fresca…
E' quello che dobbiamo aspettarci e per questo dovremo abituarci, prima di tutto adattandoci e adottando pratiche di mitigazione, poiché la tendenza è incontrovertibile. Le caldissime estati del nuovo millennio diventeranno presto la normalità, ma dovremo essere preparati ad affrontare condizioni climatiche a cui non eravamo abituati, e su questo aspetto siamo già in considerevole ritardo. I decisori politici devono prestare più attenzione e fidarsi di più della scienza, poiché questi moniti gli scienziati del clima li lanciarono già diversi decenni fa, quasi sempre inascoltati, e ora i nodi vengono al pettine. Siamo ancora in tempo per rimediare, quantomeno in merito alla mitigazione, ma occorrerà fare molto in fretta.