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Caldo eccessivo, l'esperto: "Non è normale". E l'estate? "Più calda della norma, ma non estrema"

Nella soleggiata giornata del 25 aprile Forlì ha registrato una massima di 28,3°C, mentre giovedì il picco è stato di 27°C

Aprile cede il testimone a maggio con temperature da piena estate. Ovunque la colonnina di mercurio si è portata su valori decisamente al di sopra della norma. Nella soleggiata giornata del 25 aprile Forlì ha registrato una massima di 28,3°C, mentre giovedì il picco è stato di 27°C. La causa è da attribuire ad un robusto anticiclone subitropicale, che insisterà almeno fino al primo maggio. Poi, annuncia il tecnico meteorologo di Emilia Romagna Meteo - Meteocenter, Pierluigi Randi, subentreranno correnti atlantiche che porteranno dell'instabilità primaverla. "Ma nessuna svolta", tiene a precisare l'esperto.

Facciamo chiarezza: è normale avere così tanto caldo in questo periodo?
Assolutamente no, dal giorno 20 al giorno 26 le temperature massime hanno raggiunto anche i 28-29°C con picchi fino a 30°C su faentino (30.1°C il giorno 25 presso l’osservatorio Torricelli di Faenza). Si tratta di valori che sarebbero normali nella terza decade di giugno o addirittura nella prima di luglio, quindi pienamente estivi. Ma anche le temperature minime sono state costantemente sopra i 10°C, specie nelle aree urbane, quando ne dovremmo avere 7-8. Insomma una fase di caldo anticipato davvero notevole.

A cosa è dovuto questo anticipo d'estate?
Lo sviluppo di un potente anticiclone dinamico di origine subtropicale con massimi sul centro Europa ha favorito un notevole riscaldamento nei bassi strati, sia per l’estrazione della massa d’aria, ma soprattutto per il fenomeno della subsidenza. Infatti nelle alte pressioni l’aria si muove dall’alto verso il basso (moti subsidenti, appunto) avvitandosi in senso orario e comprimendosi. La compressione determina un riscaldamento ulteriore di una massa d’aria già di per se assai calda, ed ecco quindi le temperature molto elevate che hanno caratterizzato non solo la nostra penisola ma gran parte del continente europeo. L’anomalia risiede anche nel fatto che queste figure di blocco non sono molto frequenti nel periodo primaverile, che di norma è caratterizzato da elevata variabilità con frequente passaggio di correnti atlantiche umide ed instabili.

Sono "caduti" dei record?
Nonostante le alte temperature raggiunte negli ultimi giorni non sono stati battuti dei record, i quali risalgono quasi ovunque all’aprile 2011. In quel mese il giorno 9 su superarono ovunque i 30°C, complici anche venti di fohn, con 30.1°C a Forlì, 30.2°C a Cesena e fino ai 31.8°C di Brisighella (Ravenna) e Modigliana. Faenza raggiunse i 30.9°C per cui i 30.1°C del giorno 25, sebbene elevatissimi, non costituiscono in record.

Un robusto anticiclone di questa portata a luglio e agosto cosa avrebbe determinato in termini di temperature?
Probabilmente valori anche fino a 37-38°C, ma difficilmente oltre, poiché di norma nelle più intense ondate di caldo (esempio agosto 2017 con circa 43°C a Forlì, nuovo record di temperatura massima assoluta), si sommano la componente subsidente a quella avvettiva, ovvero il continuo afflusso, anche nei bassi strati, di roventi masse d’aria provenienti dal nord Africa. Nel caso attuale è mancata, almeno in buona parte, la componente avvettiva. Ma è certo che una figura barica simile avrebbe portato a temperature molto elevate, specie le massime.

Non è la prima volta che le temperature si portano ad aprile su valori prossimi ai 30°C, ma accade sempre più spesso. E' una delle conseguenze del cambiamento climatico
Il segnale sul riscaldamento primaverile e soprattutto estivo è il più forte in assoluto se distinguiamo i trend a livello stagionale. Ciò dipende sia dalla modifiche in atto alla circolazione atmosferica generale, con le alte pressioni sub-tropicali che tendono ad invadere sempre più spesso latitudini elevate, ma anche da una alterazione del bilancio radiativo terrestre forzato dalla sempre più elevata concentrazione di gas serra. Ne risentono particolarmente il periodo primaverile ed estivo allorquando la radiazione solare è molto intensa.

Quando ci sarà una svolta?
Un piccolo cambiamento appare probabile tra i giorni l'1 e il 5 maggio, con un aumento dell’instabilità per l’effetto di moderate correnti atlantiche ed un parziale calo termico che riporterebbe a valori più vicini alla norma climatologica, ma non è ancora il caso parlare di svolta, anche perché potrebbe trattarsi solo di una parentesi. Non si notano infatti segnali di un cambiamento drastico, ma al più di qualche disturbo in un contesto comunque primaverile.

Oltre per il caldo, aprile si è distinto anche per le poche piogge. Non è normale per un periodo primaverile
Infatti. La primavera è statisticamente la seconda stagione più piovosa dell’anno, quindi, oltre alle belle giornate, “deve” anche piovere (almeno 7-8 giorni con precipitazioni in regione). Chiaramente l’alta pressione dominante ha determinato un mese fino ad ora assai poco piovoso, anche se si proveniva da un bimestre nel quale le piogge non sono mancate (febbraio-marzo). Per ora non si sono particolari criticità in Romagna, ma un ritorno a piovosità quantomeno normale è auspicabile.

Che scenari ci sono per i mesi a seguire? Sarà un'altra estate di sofferenza?
Gli scenari di massima indicano l’ennesima estate più calda rispetto alla norma climatologica (ma oramai lo sono tutte, anche adottando media di riferimento recenti), anche se non sembrano esserci i presupposti per una stagione estrema stile 2017-2015-2012 e via discorrendo fino a quella del 2003. Ma su questo aspetto è meglio essere prudenti poiché le sorprese spesso non mancano; in ogni caso al momento attuale sembra prevalere una ipotesi di estate alquanto calda ma non proprio rovente, con le anomalie maggiori che sembrano collocate tra luglio e agosto. Sulla piovosità prevale leggermente un segnale su apporti inferiori alla norma, al netto dell’attività temporalesca che è sempre molto localizzata e non simulabile correttamente dai modelli adottati per questo tipo di scenario. Inoltre sottolineo sempre che queste tendenze sono solo di massima e vanno considerate con estrema prudenza.

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