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Politica

Salvini a Forlì, il Pd: "La notte più buia degli ultimi 73 anni". La Lega: "Solo la sinistra può utilizzare la piazza?"

Non si placa la polemica per l'utilizzo di Matteo Salvini del balcone su piazza Saffi. Attacco dal PD, la Lega replica. Ecco tutte le reazioni politiche dopo l'arrivo del vicepremier

"Nessun partito tranne la Sinistra può utilizzare piazza Saffi per fare un comizio. Se un qualunque partito la utilizza diventa uno sfregio ai partigiani che furono appesi ai lampioni. Questo in sintesi quello che vogliono il sindaco di Forlì Davide Drei e la Cgil che sono intervenuti subito dopo l'arrivo di Matteo Salvini leader della Lega in città, cercando di impietosire l'opinione pubblica con la vicenda dei partigiani morti. Una speculazione vergognosa sul grave fatto storico accaduto a Forlì nell'agosto del 1944 che va si a sfregiare la memoria di persone decedute e va a mettere a rischio quella libertà tanto acclamata solo quando fa comodo. Ma questa non è libertà. Nessuno delle migliaia di intervenuti ha sfregiato la memoria dei partigiani". A parlare è Daniele Mezzacapo, consigliere comunale della Lega a Forlì e candidato a vicesindaco nelle prossime elezioni amministrative, sull'intervento di Matteo Salvini venerdì sera in piazza Saffi.

Salvini si affaccia dal balcone su piazza Saffi, 03-05-2019

Le parole di Giorgio Calderoni, candidato a sindaco del centrosinistra, sono diametralmente opposte: “Del comizio di Matteo Salvini ieri sera a Forlì colpisce che il primo garante della regolarità della competizione elettorale utilizzi in modo improprio la casa di tutti, che è la sede del Municipio di Forlì, e si comporti in maniera sfacciatamente di parte affacciandosi al balcone del Palazzo Comunale, come in tutto l’arco della vita democratica della nostra città non si era mai visto. A fronte di una tale dimostrazione di non curanza degli spazi e delle regole istituzionali, non si può non comprendere la spontanea protesta di tanti giovani e di tanti cittadini forlivesi che pacificamente hanno espresso il loro dissenso”. 

VIDEO/1 - Salvini: "Non c'è pioggia che ci fermi, non c'è minaccia che ci fermi"

VIDEO/2 - Salvini contestato e fischiato da diversi manifestanti sotto la pioggia

VIDEO/3 - Il candidato sindaco Zattini: "Questa folla in piazza fa ben sperare"

Respingono le accuse Jacopo Morrone e Andrea Cintorino, segretario regionale e provinciale della Lega: “Venerdì sera a Forlì hanno visto tutti, con i loro occhi, chi siano i soggetti intolleranti e antidemocratici che puntano a impedire un libero e aperto confronto in piazza. E hanno anche visto come la Lega sia invece la forza politica che si assume responsabilità, ha progetti concreti, è libera e tollerante. E se i proclami diffusi da Pd e Cgil scaturissero davvero da un DNA culturale e politico democratico, oggi i vari Drei, Di Maio e Calderoni si scuserebbero con le migliaia di persone accorse ad ascoltare Matteo Salvini, leader politico e ministro della Repubblica, per essere state disturbate da un manipolo di facinorosi".

"Si è vista una folla enorme composta e festante che ha salutato il segretario della Lega - ha detto ancora Mezzacapo (Lega) - Diversamente alcuni contestatori hanno cercato lo scontro con ignobili provocazioni e fra questi c'erano anche dei candidati che non avendo nulla da dire alla città vanno a disturbare chi invece propone un programma e idee nuove.  Le contraddizioni di questa Sinistra sono vergognose. Così come è stato vergognoso sottolineare il fatto che Salvini abbia parlato dal balcone del Municipio facendo dei paragoni che nulla a che fare con la realtà. Molto più semplicemente, viste le condizioni del tempo e il temporale che imperversava sulla città, per salutare tutti gli intervenuti che non hanno potuto assistere al comizio all'interno del salone, Salvini è uscito sul balcone. Se il tempo fosse stato bello, il nostro leader avrebbe parlato tranquillamente dal palco. Tutto qui. Lo stesso sindaco Drei e altri politici nel corso del tempo si sono affacciati al balcone, ma loro possono farlo, mentre per la Lega è vietato. W la democrazia di questa Sinistra, ormai finita, che deve sempre stravolgere la realtà cercando fantasmi da impaurire le persone. Fra venti giorni finalmente arriverà la vera libertà per tutti e non solo per qualcuno come è accaduto per troppi anni" ha detto Mezzacapo

LE ALTRE REAZIONI

Roberto Gasperoni (Forlì Cambia - Zattini Sindaco)

"Sono andato ieri sera in piazza Saffi per ascoltare l’intervento del leader della Lega Matteo Salvini, in occasione delle prossime elezioni amministrative. Prima ancora che iniziasse l’intervento di Salvini, un gruppo organizzato di manifestanti stava già rivolgendo offese del tipo “buffone” e “fascisti” rivolgendosi a chi avrebbe dovuto parlare la lì a poco tempo e a chi, come me, era nella Piazza per ascoltare l’intervento di un leader politico. La gazzarra incivile e antidemocratica di questo gruppo compatto e organizzato di manifestanti ha disturbato tutto il breve intervento di Salvini che, complice la pioggia, dopo poco è stato interrotto. Credo sia evidente per qualunque cittadino democratico che interrompere una manifestazione, senza avere neppure ascoltato le argomentazioni di chi parlava, sia un gesto contrario alle norme più elementari del confronto democratico. Ben diverso è stato il comportamento dei giovani sostenitori di “Fridays For Future Forlì” che, nel pomeriggio di ieri, hanno interpellato i candidati sindaci e i rappresentanti delle liste alle prossime elezioni amministrative sulla loro petizione, in nove punti, per contrastare il cambiamento climatico e tutelare il territorio. Sono intervenuto come rappresentante della lista Forlì Cambia Zattini Sindaco e ho potuto esporre le mie argomentazioni serenamente e il confronto è stato aperto e leale. Due situazioni, perciò, opposte e sulle quali i giovani che vogliono impegnarsi per il proprio futuro posso trarre liberamente le loro conclusioni. Così come gli elettori che voteranno il 26 maggio. E’ una bella sfida, ed è bene che l’ultima parola sia in mano ai cittadini elettori".

Valentina Ancarani (Segretario territoriale Pd forlivese)

"Forlì ha buona memoria di quell’uomo che da un balcone arringava le folle nutrendole di populismo e imbevendole di propaganda. Forlì non dimentica che la democrazia, in questo Paese, è, già una volta, caduta da un balcone. Eppure ieri sera Forlì è stata costretta a vivere un grottesco dejavu. Vedere Matteo Salvini - che nonostante il mandato istituzionale di ministro dell’Interno che lo vuole (o lo vorrebbe) rappresentante di tutti gli italiani non solo di coloro che si riconoscono nel demagogico populismo che ne caratterizza il vuoto messaggio politico - affacciarsi al balcone del palazzo comunale di Forlì, novello Podestà di una città che non gli appartiene oggi e che mai si riconoscerà nella violenza delle sue parole e delle sue idee, non è accettabile per chi crede nella democrazia. Come Partito Democratico non possiamo che denunciare quanto accaduto: in 73 anni di pace, la nostra città mai aveva vissuto una notte così buia. Un'azione perpetrata con spudoratezza e incuranza, esempio di una prepotenza alla quale Salvini sta tentando di educare gli italiani e il paese. Un maldestro atto di forza, che dimostra ancora una volta come riti e gesti che evocano il periodo più cupo della storia d'Italia siano ormai stati fatti goffamente propri dal leader di quello che è, senza mezzi termini, un partito estremista e di destra. Sottolineo goffamente perché, stante l'assenza totale di contenuti del messaggio leghista, quello a cui abbiamo assistito ieri sera altro non è che la storpia caricatura di un triste passato, in grado solamente di sostituire la proposta con la propaganda."

Il comizio di Salvini a Forlì

Marinella Portolani (Forlì Cambia - Zattini Sindaco)

"Salvini a Forlì ha dimostrato ancora una volta la sua grande capacità di leader a confronto con il  melanconico panorama politico nazionale.  La sua azione di governo ha portato risultati eclatanti nel contrasto all’immigrazione clandestina, ha sostenuto iniziative legislative in merito alla sicurezza e ha contribuito a smontare pezzo per pezzo la Legge Fornero. Sono questi solo alcuni dei provvedimenti di cui si è fatto carico e di cui ha parlato di fronte ad una platea di oltre tremila persone che, nonostante la pioggia, hanno voluto assistere al suo comizio. La presenza di un centinaio di contestatori, la maggior parte provenienti da fuori città se non addirittura da fuori regione (c’erano anche romani con cui ho parlato personalmente) non hanno creato problemi alla manifestazione. Da loro la canzone “Bella Ciao” dai presenti e da Salvini “Romagna Mia”. Chi era più “sul pezzo?” Infine la polemica pretestuosa e per certi versi patetica imbastita dalla sinistra perché Salvini si è affacciato sul balcone del comune. Si è scatenato il finimondo con riesumazione di vecchie formule che fanno riferimento a vicende di oltre 70 anni fa. Non riesco proprio capire chi vede fasci littori anche nel fondo di un bicchiere, mentre comprendo il senso di frustrazione del sindaco avendo visto usurpato l’esclusivo diritto di presentarsi, il giorno della Befana, sullo stesso balcone in compagnia dell’assessore Samorì. Forse questo diritto spetta solo alla sinistra, vedi Luciano Lama quando fece un comizio dal medesimo balcone?! Se ne facciano una ragione; i tempi cambiano e questa volta anche la maggioranza in Comune".

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