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8 marzo

8 marzo, Morrone (Lega): "Impegno quotidiano per contrastare violenze e sorprusi"

"Il 2021 ha purtroppo registrato un incremento di donne uccise da uomini, spesso delitti preannunciati dai cosiddetti ‘reati spia’, intimidazione, violenze e minacce il più delle volte non denunciati"

"La ricorrenza dell’8 marzo con i suoi rituali simbolici si unisce idealmente al 25 novembre ‘giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’ sollecitando un impegno che deve essere quotidiano e appartenere all’intera comunità per contrastare la violenza nei confronti delle donne e, in generale, degli esseri più deboli e indifesi, penso alle bambine e ai bambini". Così il parlamentare della Lega Jacopo Morrone, che aggiunge: "Anche se ritengo che in Italia siano stati fatti passi significativi in termini di sensibilizzazione, il 2021 ha purtroppo registrato un incremento di donne uccise da uomini, spesso delitti preannunciati dai cosiddetti ‘reati spia’, intimidazione, violenze e minacce il più delle volte non denunciati. Bisogna tenere alta la guardia, sia contrastando questi reati con norme sempre più severe e stringenti nel solco della legge ‘Codice Rosso’, sia puntando sull’educazione al rispetto dell’altro. Ma soprattutto al rispetto di sé, della propria dignità e del proprio valore come essere umano e come donna".

"Scuola e famiglia, di fronte a questa realtà, devono stringere un patto formativo sempre più solido per contrastare l’uso della violenza e della sopraffazione nei confronti dei più deboli - prosegue -. Oggi deve essere la festa dei diritti di tutte le donne. Purtroppo, mentre in paesi come l’Italia si discute e si cerca, pur faticosamente, di cambiare le cose, in gran parte del mondo le donne vivono in condizioni drammatiche. Un tema che ci tocca da vicino con il fenomeno immigratorio, ma che ancora rimane ai margini perché i maltrattamenti subiti dalle donne in famiglie immigrate, spesso frutto di modalità di trattamento accettate nelle culture di origine, non vengono denunciati. Violenze che rimangono sommerse per la mancata consapevolezza dell’abuso subito, per il timore della comunità di appartenenza o perché non si conoscono gli strumenti di aiuto attivabili. Il tema è vasto e da affrontare con realismo e razionalità, senza lasciarsi offuscare dagli eccessi del politicamente corretto".
 

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