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Abolizione Provincie, Bulbi contro i sindaci: "Forlì e Cesena mai così divise"

Il Consiglio Provinciale di lunedì si è aperto, con il primo punto all'ordine del giorno, con un approfondimento sul tema del futuro delle Province. E' intervenuto per primo, dopo la presentazione del documento, il presidente della Provincia Massimo Bulbi

Il Consiglio Provinciale di lunedì si è aperto, con il primo punto all’ordine del giorno, con un approfondimento sul tema del futuro delle Province.  E’ intervenuto per primo, dopo la presentazione del documento, il presidente della Provincia Massimo Bulbi: “Le Province sono un capro espiatorio e non si risolverà, dopo la loro abolizione, il problema dei costi della politica. Ma ormai è una battaglia sconfitta. I mass media hanno ormai definitivamente veicolato che siamo un costo, ma non solo: un peso inutile di burocrazia. La battaglia è persa anche nei confronti dei nostri partiti”.

“L’abolizione è nei programmi di Pd, M5S, PdL, Lega Nord, Lista Monti, Fare, Lista Ingroia. Tutti l’avevano all’ordine del giorno. Lo scandalo non è tanto nella sentenza della Corte Costituzionale, ma nel ritardo di un anno e mezzo con cui è stata presa, lasciando un vuoto per le circa 20 province oggi commissariate, che sarebbero dovute andare subito ad elezioni. - sottolinea Bulbi - Per questo ho  condiviso l’azione del presidente del consiglio attuale, in quanto ha imposto un ordine in un vuoto. In questo senso la proposta di legge costituzionale per l’abolizione, su cui ci vorranno almeno due anni. Con la seconda proposta di legge di venerdì, invece, approvata dal Governo, in attesa dell’abolizione, si riformano le province come enti di secondo livello, dando in questo modo un ordine. Letta ha fatto bene in quanto ha detto in sostanza ‘Non faccio da capro espiatorio, ma faccio quello che voi partiti che mi sostenete mi chiedete di fare’. Ora il pallino è in mano solo al Parlamento che dovrà decidere come e quando fare la revisione o abolizione delle Province”.

Alla fine arriva la stoccata ai sindaci di Forlì, Roberto Balzani e Cesena, Paolo Lucchi: “A me interessa che ogni cittadino o impresa che ha bisogno abbia uno sportello vicino e competente, e non andare in Bologna. Ma bisogna riconoscere che a nessuno interessa la Provincia, nemmeno ai sindaci del territorio. Negli ultimi 4 anni mai il territorio è stato così diviso e quindi la Provincia è un impedimento: i due sindaci maggiori del territorio si sono ritrovati d’accordo solo su come svendere Romagna Acque, salvo poi tornando divisi il giorno dopo su Serinar e quello successivo sulla gestione dei rifiuti. Perfino la Festa del mio partito non mi ha invitato ad un dibattito in quanto non c’erano argomenti che coinvolgessero la Provincia”.
 

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