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Acri: "Casa di riposo Zangheri, una buona struttura"

"Ho avuto il piacere di essere più volte ospite dell’Istituto, laddove ho assistito alle rappresentazioni culturali e ludiche, organizzate con impareggiabile e trascinante passione dalla infaticabile e brillante Presidentessa Wilma Vernocchi"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

in un momento di forte difficoltà dell’Istituto Casa di Riposo più antico e blasonato della città, laddove sono stati rilevati, purtroppo circa 30 casi di contagio da covid 19, sono rimasto molto infastidito dagli attacchi perpetrati da più parti, ad iniziare da quelle sociali che si sono affrettati a sollevare il problema dei dispositivi di protezione per il personale dipendente, senza verificare se gli stessi fossero adeguatamente già forniti, echeggiati dall’ineffabile e transfugo Onorevole Marco Di Maio, il quale improvvisamente si erge a conoscitore e ufficiale inquirente , impartendo priorità e consigli, minacciando un successivo immancabile giudizio ed  esprimendo preoccupazione per le famiglie, non si sa sulla base di quali dati, a suo dire non sufficientemente informate.

Ho avuto il piacere di essere più volte ospite dell’Istituto, laddove ho assistito alle rappresentazioni culturali e ludiche, organizzate con impareggiabile e trascinante passione dalla infaticabile e brillante Presidentessa Wilma Vernocchi ed è evidente che il carattere strumentale delle accuse mosse alla direzione dell’istituto non provengono da persone che abbiano una visione almeno oggettiva della conduzione della struttura e della realtà al suo interno.  Suona d’altra parte stridente il fuoco di polemiche sollevate e veicolate, in luogo della lunga lista di attesa delle istanze per accedere alla struttura. 

Mi chiedo dunque se l’Istituto sia considerato un luogo insicuro per gli ospiti e scarsamente collegato con le famiglie, il motivo di un numero di richieste di accesso sempre più elevato ogni anno. Nelle occasioni che mi hanno visto ospite privatamente o con l’associazione d’arma cui faccio parte , ho apprezzato la serenità degli ospiti, parsimoniosamente assistiti dal personale e dalla dirigenza, avendo il privilegio di colloquiare con gentili signore che avevano superato il secolo di vita e molte che per fortuna stavano raggiungendo il traguardo ; ed è in quadro di simili preziose fragilità che un virus riesce a spezzare il delicato equilibrio faticosamente mantenuto dagli operatori, che avrebbero bisogno di incoraggiamento e certo non degli strali, di persone improbabilmente interessate.

Per quanto riguarda il paventato scarso collegamento con le famiglie, mi piace ricordare che lo scorso Santo Natale l’Istituto che gestisce una struttura antica, attrezzata ed adattata ma sicuramente poco affine alla modulazione, anche per questa emergenza ( ecco perché andrebbe apprezzata), è riuscita ad offrire un pranzo per circa 500 persone, compenetrando lo sforzo di riuscire ad ospitare i parenti insieme agli ospiti, accogliendo le richieste di non trasferirli per l’occasione presso le abitazioni private. Sono certo che l’impegno della splendida Presidentessa e dell’efficiente staff riusciranno a condurre l’Istituto e gli ospiti contagiati fuori dal momento di difficoltà, delimitando la diffusione e ritengo che saranno molti quelli che non avranno cambiato opinione sull’efficienza dell’Istituto e si porranno a baluardo dei vari Onorevoli Di Maio che vorranno ergersi quali giudici a posteriori.  
   

Raffaele Acri

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