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Aeroporto, quattro scenari per il futuro: "Gestione privata, le istituzioni non possono interferire"

"La Air Romagna è una società privata, governata da un socio che ne ha il 92% delle quote - ricorda Di Maio -. Le scelte e la gestione dell'impresa sono scelte su cui la politica e le istituzioni non devono e non possono interferire"

Quattro ipotesi all'orizzonte per l'aeroporto "Ridolfi" di Forlì. A fare il punto è il parlamentare Marco Di Maio attraverso la sua newsletter, specificando di "fare chiarezza sugli scenari che abbiamo di fronte, chiariti anche direttamente con Enac in questi giorni alla luce della mancanza di informazioni da parte della Air Romagna spa (la società interamente privata, di cui è amministratore Robert Halcombe che ne è socio per il 92%, mentre al 5% è socia la Lotras srl e al 3% la Siem srl)".

Il primo scenario, illustra Di Maio, è che "entro il 31 ottobre partono i lavori di adeguamento e Air Romagna adempie a ciò che deve fare: continua il percorso avviato fin qui". Secondo scenario: qualora Air Romagna non rispettasse le scadenze, "si annulla la procedura e si azzera tutto. L'aeroporto viene chiuso e reso aeroporto di servizio (senza voli commerciali, per intenderci) preservando tutte le attività scolastiche come quella di Enav". Il terzo scenario prevede l'ingresso di nuovi soci in Air Romagna, ''con un nuovo amministratore delegato e un nuovo riferimento per Enac: il percorso continua, ma deve essere fatto con tempi strettissimi''.

Qualora invece Air Romagna non rispettasse alcuna scadenza e non entrassero nuovi soci "viene azzerato il percorso fatto e si chiede un nuovo bando: sarebbe il 4° bando, avrebbe tempi lunghi e sarebbe difficilmente giustificabile per un aeroporto rimasto inattivo da qualche anno e per questo non inserito nella programmazione nazionale". Per Di Maio si tratta di uno "scenario impossibile al 99%".

"Questa è la situazione - ribadisce il parlamentare forlivese -. E la verità è che senza il nostro lavoro (anche quando quelli che oggi fanno dichiarazioni, commenti, interviste o fotografie erano non pervenuti sulla vicenda) l'aeroporto non avrebbe mai avuto alcuna possibilità di riaprire. Quindi la si smetta di dare informazioni sbagliate e di fare polemica politica da quattro soldi".

"La Air Romagna è una società privata, governata da un socio che ne ha il 92% delle quote - ricorda Di Maio -. Le scelte e la gestione dell'impresa sono scelte su cui la politica e le istituzioni non devono e non possono interferire. Nostro compito è sollecitare, stimolare, vigilare, spronare; ma la gestione è privata. Vogliamo che l'aeroporto riparta o lo faccia con presupposti diversi rispetto al passato, quando perdeva ogni anno milioni di euro pubblici. Continueremo a fare di tutto perchè questo sia possibile; ma ci sono limiti invalicabili oltre i quali non possiamo andare".

Sulla questione ha replicato Lauro Biondi del Gruppo consiliare di Forza Italia: "Da parte nostra non si fanno polemiche inutili, diciamo semplicemente quello che va detto in una circostanza come questa. L'aeroporto di Forlì non può mancare questo appuntamento ed è assolutamente necessario un collegamento corretto e produttivo con la società Air Romagna spa". Biondi chiede a Di Maio di "smetterla di prefigurare fantomatici scenari, dopo il fallimento di Seaf, sul quale ci risulta il consenso del parlamentare. Se si è capaci di amministrare, questo è quanto s'ha da fare. A noi sembra che questa capacità non ci sia, siamo quindi preoccupati di quanto può accadere e, abbiamo inviato all'amministratore Robert Halcombe una richiesta di incontro perché egli stesso possa rendersi conto che a Forlì esistono anche forze politiche e gruppi di persone che sanno affrontare seriamente e concretamente la questione".

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