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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Nuova "strage" di alberi, i Verdi azzardano: "Meglio gli amministratori fascisti?"

I Verdi denunciano "un'altra strage di alberi in viale dell'Appennino e in via Valzania. In viale dell'Appennino, dopo i tagli recenti che hanno impoverito e immiserito una delle strade più belle della città, altri 4 platani"

I Verdi denunciano “un'altra strage di alberi in viale dell'Appennino e in via Valzania. In viale dell'Appennino, dopo i tagli recenti che hanno impoverito e immiserito una delle strade più belle della città, altri 4 platani sono vittima della incapacità di una amministrazione, che in piena continuità con le precedenti, non sa fare altro che tagliare: 2 sono già legna da ardere mentre altri due sono contrassegnati dalla croce che ne certifica la prossima fine”, si legge nella nota si Sauro Turroni.

Alberi abbattuti in via Valzania e viale dell'Appennino

“Avevano impiegato molti decenni a svilupparsi in dimensioni importanti che davano una bella ombreggiatura al viale che porta verso Predappio, ma un unica sorte sta colpendo sia quelli di "competenza" del comune di Forlì sia quelli sottoposti alle "cure" della Provincia, altra istituzione che usa le seghe come pochi. - continua la nota degli ambientalisti - Con una  scelta del tutto  analoga  Comune sta eliminando anche i bagolari di Via Valzania: per ora ne ha tagliati due ma se tanto ci da tanto altri sicuramente li seguiranno. Invochiamo  al più presto un dibattito approfondito e serio, che su basi scientifiche detti linee di gestione della vegetazione urbana ed extraurbana. Non è più utile la sterile denuncia dei ripetuti interventi di taglio indiscriminato, si deve ragionare su possibili interventi di ristrutturazione e recupero delle alberature stradali, in che modi, in che tempi con quali essenze si possa intervenire a migliorare l’aspetto dei nostri centri abitati ma pensiamo che qualcosa si debba fare di meglio”.

Poi Turroni sgancia una bomba, facendo presente che “l’incapacità di vedere oltre il proprio naso di questi amministratori non viene neppure soccorsa dagli esempi del passato : in epoca fascista, come è ben documentato anche nella mostra sul 900 al San Domenico, chi progettava strade le abbelliva con file di alberi  che facevano parte integrante del progetto urbanistico, definendo l’aspetto degli insediamenti. Che dire, meglio gli amministratori fascisti dei democratici di oggi? Osserviamo solo che i primi gli alberi li piantavano mentre i secondi li segano senza pietà. Spesso gli amministratori per giustificare i tagli hanno affermato che gli alberi che sono costretti a tagliare sono malati: abbiamo spesso constatato che si trattava di giustificazioni risibili”.

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