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Hera, Bellini: "Nessun dirigente guadagni più di dieci volte il salario minimo"

L'assessore all'Ambiente, Alberto Bellini, cita la "regola morale" di Adriano Olivetti nel commentare la nomina del consiglio di amministrazione di Hera, la riduzione del numero e dei compensi dei suoi componenti e lo stipendio del presidente Tomaso Tommasi

"Nessun dirigente, neanche il più alto in grado, deve guadagnare più di dieci volte l'ammontare del salario minino". L'assessore all'Ambiente, Alberto Bellini, cita la "regola morale" di Adriano Olivetti nel commentare la nomina del consiglio di amministrazione di Hera, la riduzione del numero e dei compensi dei suoi componenti e lo stipendio del presidente Tomaso Tommasi. "La scelta del Governo Renzi di limitare lo stipendio degli amministratori delle società controllate dal Ministero del Tesoro è pienamente coerente con questo principio", afferma Bellini.

L'assessore è d'accordo "con chi propone di evitare demagogie e facili generalizzazioni. Il mercato premia il merito e i risultati, e, questo principio può e deve essere applicato anche ad una azienda quotata come Hera. E' quindi corretto aggiungere alla quota fissa di stipendio, che dovrebbe essere coerente con il primo punto, una quota variabile, legata ai risultati. Su questo secondo punto, tuttavia, auspico si sviluppi una ampia discussione tra i soci pubblici di maggioranza, a partire dall'ottima proposta del professor Marzo".

"Infatti, non è il profitto o la remunerazione lo scopo e di un ente pubblico, e, di conseguenza, la quota variabile non dovrebbe essere legata all'utile ottenuto dell'azienda ma ad altri obiettivi - aggiunge Bellini -. Mantenere un bilancio sano e senza perdite è infatti una condizione necessaria per un ente pubblico". Secondo l'assessore "tra i principali obiettivi dell'azienda ci dovrebbero la riduzione dei costi operativi rispetto all'annualità precedente, ad esempio riduzione dei costi operativi del servizio idrico integrato per unità di metro cubo fornito, e riduzione dei costi operativi del servizio rifiuti per tonnellata di rifiuto trattato; della quantità di rifiuti avviati a recupero energetico (incenerimento) e a smaltimento (discarica) rispetto all'annualità precedente; delle perdite delle reti di distribuzione dell'acqua; dei principali inquinanti emessi dagli impianti di depurazione del servizio idrico integrato; e la riduzione dei tempi di attesa dei cittadini in seguito a chiamata e dei tempi di attuazione delle richieste".

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