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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Alloggi pubblici, Bartolini (Pdl): morosità dilagante tra gli extracomunitari

Una morosità dilagante tra gli inquilini delle case popolari: l'Acer di Forlì-Cesena è quella che ha emesso più solleciti

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Una morosità dilagante tra gli inquilini delle case popolari: l'Acer di Forlì-Cesena è quella che ha emesso più solleciti e diffide in tutta la Regione. A renderlo noto è il consigliere regionale Luca Bartolini (Pdl). Dai dati forniti dalla Regione Emilia-Romagna, infatti, emerge come nella nostra provincia – nel periodo che va dal 01/01/2009 al 30/09/2010 – siano stati istruiti ben 2203 solleciti o diffide di pagamento, oltre il doppio di Bologna (1071) e ben più di Parma (793), Modena (607), Reggio Emilia (585) e Piacenza (229).

A Ferrara, invece, le diffide sono state 1350, mentre a livello romagnolo nelle province di Ravenna e Rimini si sono istruiti rispettivamente 171 e 58 atti per il recupero della morosità. “La procedura di recupero crediti per accertata morosità nella nostra provincia viene avviata dopo tre bollette mensili non pagate – spiega Bartolini – e così dopo questi solleciti e diffide sono state avviate 52 pratiche legali, di cui 16 riguardano cittadini extracomunitari. Notevoli sono le spese legale conseguenti a questi atti: l'Acer di Forlì-Cesena ha affidato, a partire dal 2007, le pratiche per il recupero crediti a legali esterni alla struttura.

E le spese per le parcelle, che sulla carta dovrebbero essere a carico dei debitori, sono andate via via crescendo: dai 15mila euro del 2005 sono passate a 26mila nel 2006, per poi schizzare a 43mila nel 2007, 44mila nel 2008 e 45mila nel 2009. I Comuni si disperano per i tagli del governo e poi gestiscono in questo modo il patrimonio abitativo pubblico, assegnando le case agli extracomunitari che neppure, in elevata percentuale, pagano l'affitto.

E poi si spendono altri soldi per cercare di recuperare i canoni non pagati. Come detto – prosegue il consigliere regionale del Pdl – per l'Acer di Forlì-Cesena le spese legali sono in aumento e superano i 45mila euro. A Parma, invece, l'azienda casa ha stipulato una convenzione che per le pratiche di recupero credito prevede un compenso complessivo annuo di ventimila euro lordi. Insomma, si spende meno della metà.

I soldi dei cittadini e il patrimonio pubblico andrebbero amministrati con più cura – conclude Bartolini – altrimenti a pagare sono sempre gli italiani che hanno lavorato una vita intera e nel momento del bisogno vedono gli enti pubblici locali governati dalla sinistra voltargli le spalle”.

 

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