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Alluvione, il caso politico del commissario straordinario. La Lega: "Bonaccini non è l'uomo della provvidenza"

Così dalla Lega: "Bonaccini sbaglia quando afferma che non esiste una programmazione vincente e che si ha bisogno di tutti. Una banalità che alimenta solo caos e ritardi"

“Attivismo sospetto e mezze verità. L’ordine di scuderia del Pd è quello di sviare l’attenzione dalle responsabilità della Regione Emilia-Romagna sulla mancata tutela del sistema idrico e idrogeologico romagnolo e di intestarsi i primi aiuti rivolti alla popolazione con l’unico obiettivo di ‘santificare’ Stefano Bonaccini come la sola figura in grado di ricoprire il ruolo di commissario alla ricostruzione”. Così in una nota il parlamentare Jacopo Morrone e il consigliere regionale Massimiliano Pompignoli, entrambi della Lega.

“Si legge di un contributo ‘regionale’ di 8 milioni per i primi aiuti. In realtà - commentano - la Regione non ci mette un euro ma anticipa risorse che devono essere elargite da Roma. Quindi una semplice partita di giro, che tuttavia viene bypassata dagli organi di informazione che semplificano il profluvio di parole espresse dall’assessore regionale Paolo Calvano in Consiglio regionale, in risposta a un’interrogazione della Lega, attribuendo alla Regione il merito del contributo. Ma non finisce qui. Sta montando un attivismo sospetto, a tutti i livelli, pro Bonaccini commissario. Lo stesso Bonaccini non smette di proporsi come l’uomo della provvidenza rischiando il ridicolo".

"Anche durante la cabina di regia svoltasi il 6 giugno a Ravenna non ha smesso di pontificare sul da farsi, come emerge dai resoconti stampa, senza tuttavia assumersi alcuna responsabilità rispetto alle criticità idrogeologiche del territorio preesistenti all’alluvione, determinate certamente dalla scarsa attenzione e dalla superficialità con cui l’amministrazione regionale ha lavorato nel corso degli anni - attaccano dal Carroccio -. Bonaccini sbaglia anche quando afferma che non esiste una programmazione vincente e che si ha bisogno di tutti. Una banalità che alimenta solo caos e ritardi. C’è invece necessità di una personalità pragmatica e competente che non si abbandoni a improbabili teologie climatiste, e che finalmente, dopo anni di promesse, intervenga presto e bene su dissesto e sistema idrico”.

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