Alluvione, la Lega alla Cgil: "E' una costola del Pd, non si arroghi il ruolo di vigilante post-alluvione"
“Soccorso rosso per uno Stefano Bonaccini deluso nelle aspettative, da parte della Cgil, che non teme il ridicolo nell’attaccare tutto e tutti, salvando solo gli amministratori di stretta osservanza"
“Soccorso rosso per uno Stefano Bonaccini deluso nelle aspettative, da parte della Cgil, che non teme il ridicolo nell’attaccare tutto e tutti, salvando solo gli amministratori di stretta osservanza radical/progressista. Tutto il resto, secondo le vedute ipermiopi dei dirigenti cigiellini, è caos”: così in una nota il parlamentare Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna sulle parole dei dirigenti della Cgil durante la visita di Maurizio Landini a Forlì, questa mattina, mercoledì.
“Landini si chiede cosa non abbia funzionato in Romagna? La risposta è semplice: non ha funzionato il sistema Regione che ha peccato di superficialità e di ritardi in tema di tutela del territorio, di contrasto al dissesto e di manutenzione di fiumi e torrenti. Ma sarebbe inutile aspettarsi dalla Cgil posizioni obiettive e di autorevole terzietà. La Cgil è in trincea e proprio dalle sue prime file si alzano polemiche pretestuose quanto ingenerose. Non ci stupiamo: ormai la Cgil ha perso il ruolo di sindacato autonomo trasformandosi in una costola politica del Pd".
Ed ancora: "Non solo la Cgil non può arrogarsi alcun ruolo di ‘vigilante’ del dopo-alluvione, non ne avrebbe la credibilità, né la legittimazione, ma addirittura con la difesa partigiana di Bonaccini rischia di incrinarne ulteriormente il ruolo. Gli attacchi della Cgil ci confortano: avevamo perfettamente ragione quando abbiamo sostenuto la nomina di un commissario alla ricostruzione super partes, un tecnico interamente dedicato a questo compito nella massima trasparenza, estraneo a qualunque interesse politico”.
Aggiunge anche Albert Bentivogli, segretario comunale della Lega: "Prendiamo atto che la campagna elettorale della signora Giorgini, accostata tempo fa come candidata sindaco del Pd alle prossime amministrative, è iniziata. Da chi dovrebbe semplicemente occuparsi dei diritti dei lavoratori, unire la città è qualcosa di vergognoso e fuori luogo svelando di fatto la discesa in campo per sostenere una parte politica che non ha nessuna intenzione di condividere e risolvere i problemi. Dove è finito il bene comune? La condivisione, l’inclusione, lo spirito di squadra? I famosi intenti tanto millantati dove sono spariti? O forse era semplicemente una cenerentola che allo scoccare della mezzanotte invece di trasformarsi in una principessa si è trasformata in un personaggio a due facce? Ai cittadini forlivesi è sufficiente ammettere che sulla loro pelle si smania dalla voglia di prendere consensi ad ogni costo. Dispiace che la mia città debba assistere in un momento così tragico ad uno spettacolo pietoso che non gioca a favore di chi chiede l’unione di tutta la politica cittadina per uscire da questa tremenda situazione".