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Debutta 'Alternativa per Forlì': "Sinistra non rappresentata, riempiamo un vuoto"

Mattia Rossi e Veronica San Vicente presentano così la lista 'Alternativa per Forlì', la lista che intende dare rappresentanza alla sinistra radicale

“Prima di tutto non siamo la lista di Rifondazione ma cittadini che vogliono far nascere un progetto giovane della sinistra democratica ed antifascista a Forlì, un progetto da costruire per i prossimi vent'anni”: Mattia Rossi e Veronica San Vicente presentano così la lista 'Alternativa per Forlì', la lista che intende dare rappresentanza alla sinistra radicale, quella che si posiziona a sinistra del Partito Democratico. La lista che prende il nome 'Alternativa per Forlì' vede l'appoggio di Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana e un pezzo dell'ex Liberi e Uguali, la formazione politica che si presentò alle scorse elezioni politiche e da cui sono usciti nel frattempo Articolo 1 – Mdp e 'Possibile'. 

Rossi rivendica la natura di lista civica del gruppo politico appena presentato, pur appoggiata da partiti e schierata politicamente sul fronte della sinistra: “Rappresentiamo un'alternativa alle politiche di Salvini e della destra, che sono i nostri veri avversari, ma non chiudiamo gli occhi sulle politiche del PD fatte in città negli ultimi anni, dando un giudizio negativo dell'amministrazione della città, che ora rischia di andare a destra”. Invece, sempre secondo Rossi in 'Alternativa per Forlì', i  “partiti fanno un passo di lato per costruire una classe politica giovane,  senza interessi personali” ed è “la prima volta che la sinistra a Forlì si unisce in un progetto condiviso,  sostenuto da persone da movimenti, con un programma che non vada in secondo piano rispetto ai nomi, una proposta di idee e non della miglior faccia sui cartelloni elettorali”.

VIDEO - Si presenta 'Alternativa per Forlì'

Al centro della proposta politica ci sono il lavoro, il welfare, la casa, l'istruzione, la salute, la cultura e l'ambiente. San Vicente aggiunge: “Stiamo approntando un programma che trascende la scadenza elettorale e che guardi il futuro coinvolgendo la società civile e l'associazionismo,  partendo da cosa vogliamo che sia Forlì tra 20 anni. Chiediamo un lavoro giusto per i lavoratori, vogliamo sostenere l'imprenditorialità e nuove attività economiche specialmente in centro, chiediamo un welfare inclusivo delle fasce più deboli e dei migranti, e che impieghi la totalità delle risorse pubbliche nel settore pubblico. Per l'ambiente proponiamo una città veramente compatta, non solo a parole dato che negli ultimi anni si sono dati permessi di costruire molto al di fuori di quest'area.  E poi ancora centralità della scuola pubblica e maggiori rapporti con l'università che deve diventare parte integrante della città, nella quale i cittadini abbiano accesso agli eventi del campus”. Questa infine la posizione sulla rivoluzione dei rifiuti, col sistema 'porta a porta a tariffa puntuale': “Alea è stata attivata in modo frettoloso, con poca governance e poco controllo del Comune. Le tariffe penalizzano le famiglie mono-nucleari, per esempio le persone anziane con la pensione sociale,  serve più forza del Comune nella governance e tariffe che tengano conto della situazione reddituale delle persone”. Questo però con un “sì alla differenziata con la raccolta 'porta a porta' spinta, l'impegno per l'ambiente è prioritario e il cambiamento climatico già in atto. Bisogna  accompagnare di più i cittadini e dar loro la possibilità di ridurre i rifiuti a monte, se no lo sforzo pesa tutto su di loro”. 

Nell'analisi del quadro politico forlivese secondo Rossi e  San Vicente la sinistra è priva di rappresentanza e “c'è un chiaro spostamento a destra,  nel centro-destra si propone un candidato rispettabile ma con dietro partiti che non dovrebbero trovare spazio nell'agone politico”, mentre il candidato del Pd Giorgio Calderoni “non scalda nessuno: la nostra differenza col PD è nel fatto che noi abbiamo un orizzonte e ambizione, mentre il Pd ha la prospettiva dell'immediato secondo, non si dà la visione di dove vogliamo andare come città”. In ogni caso, al ballottaggio è al Pd che 'Alternativa per Forlì guarderà inevitabilmente: “Siamo ben coscienti del reale scenario politico e non diremo di no al dialogo col centro sinistra per evitare un governo di destra della città”. Il candidato di 'Alternativa' verrà reso ufficiale tra alcuni giorni.

Il debutto ufficiale arriva nel giorno in cui in Italia parte il reddito di cittadinanza, una misura “di sinistra”. Così la giudica San Vicente: “E' una misura da sempre proposta dalla sinistra, sebbene in altri termini e con altri mezzi, ma il problema resta la mancanza di crescita e i livelli salariali troppo bassi, non paragonabili coi vicini”. Nel reddito di cittadinanza del governo giallo-verde è assente “una politica economica più ampia e qui è la carenza,  il reddito di cittadinanza è una misura che distribuisce soldi a pioggia, ma priva di una visione e senza dare una reale prospettiva a queste persone, per altro priva di efficaci controlli rischia di esdere fallimentare. Un ottima misura strumentalizzata per il voto alle europee rischia di diventare solo assistenziale”.  

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