Il Consiglio Comunale è espressione del volere dei cittadini, che si sono recati alle urne scegliendo i propri rappresentanti. Resta pertanto un momento fondamentale di confronto, sempre difficilissimo per le opposizioni, che si trovano a scontrarsi con un governo della città spesso miope; un governo fatto di promesse ogni sei mesi, a cui, in questa legislatura, non è seguito un solo fatto di rilievo, ad esclusione di tagli del nastro, cerimonie di varia natura, inaugurazioni di quanto pensato e progettato da amministrazioni precedenti.

Se qualcosa si muove, è solo per il coraggio e l'intraprendenza dei singoli cittadini, che però anche martedì hanno visto nuovamente negati i loro diritti ad essere rappresentati. 
Se il Comune si accorda con una azienda privata, per liquidarle 800mila euro a seguito di una vertenza, ed il neo assessore al bilancio Zaccarelli parla di una cifra "congrua", quale è l'esatta fotografia dell'accaduto?

Semplice! La comunicazione è avvenuta al Consiglio Comunale ad accordo preso, ed ora non gli resta che deliberare la spesa: nessuno ne sapeva nulla, né tra l'opposizione, né tra i cittadini. Trattandosi poi di una vertenza, la cifra è presumibilmente un fuori bilancio, che sarà ricucito...forse sotto forma di tasse locali? Il caso è quello della ristrutturazione di Palazzo Sassi Masini, in via Maroncelli. "Democrazia", "partecipazione", ma soprattutto "trasparenza", sono gran belle parole, ma non bastano. Tra promesse ed illusioni, cresce il numero di chi si rende conto di quanto tempo la città stia perdendo nell'attesa di ciò che, da questa amministrazione, non potrà arrivare mai!

Il Consiglio Direttivo
di Amare Forlì