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Raccolta rifiuti e società in house, gli ambientalisti: "Ora il voto unanime"

Sarà il consiglio comunale di martedì prossimo a decretare il semaforo verde

Dopo il nulla osta alla nascita dell’azienda pubblica forlivese per la gestione dei rifiuti, sarà il consiglio comunale di martedì prossimo a decretare il semaforo verde. "Togliere il servizio di raccolta di rifiuti all’azienda che incenerisce facendo ritornare pubblica la gestione è una pressante richiesta fatta fin dall’inizio da tutte le associazioni ambientaliste e dalla rete regionale rifiuti zero e dai quartieri forlivesi - evidenziano per il Tavolo delle Associazioni ambientaliste di Forlì, Alberto Conti, per il Coordinamento ambientale interquartieri di Forlì, Loretta Prati, e per il Coordinamento regionale Emilia-Romagna Legge Rifiuti Zero, Natale Belosi -. Nessuna decisione è stata mai partecipata più di questa con raccolte di migliaia di firme, con decine di assemblee e conferenze promosse ripetutamente dai comitati, dalle associazioni e dalla Rete. Questa è quindi più ancora che una decisione del Comune una decisione dei cittadini, di cui i consiglieri non possono che essere portavoce".

"Proprio in queste assemblee e convegni è stato chiesto l’assenso alle forze politiche, e tutte si sono dichiarate favorevoli - chiosano gli ambientalisti forlivesi -. Ora siamo alla prova del nove. Martedì si vedrà se alle affermazioni fatte in passato corrisponderà una coerenza nel voto in aula". "Come tavolo delle associazioni forlivesi, come rete e come coordinamento ambientale interquartieri forlivesi abbiamo seguito negli anni e analizzato attentamente tutta la documentazione - aggiungono Conti, Prati e Belosi -. Non abbiamo trovato alcuna pecca né sotto l’aspetto della struttura societaria nè tantomeno sul piano industriale, un piano che risponde perfettamente alle attese, che permetterà di ridurre al minimo i rifiuti da smaltire, attraverso un’ottima organizzazione di raccolta porta a porta con tariffa puntuale, a costi decisamente inferiori rispetto a quelli praticati da Hera, con aumento dell’occupazione e il coinvolgimento delle cooperative sociali e delle categorie svantaggiate".

"L’azienda in house potrà essere esempio di efficacia, efficienza, economicità tutela ambientale e responsabilità sociale - concludono -. Non esiste quindi alcuna scusa per non dare un voto positivo. Un voto contrario, una astensione, un allontanarsi dall’aula, un introdurre elementi pretestuosi o strumentali che possano ritardare la completa e rapida operatività dell’azienda significa un oggettivo schierarsi con Hera e l’incenerimento, contro la popolazione. Ciò che chiediamo a tutte le forze politiche presenti nel consiglio è di stare sul tema con un voto positivo all’unanimità, in coerenza con le posizioni già espresse in precedenza".

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