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Dovadola, 'Zauli' a rischio. Pasini (Udc): "Non si penalizzi Rocca"

“Non è più tempo di interventi singoli che hanno solo funzioni tampone, occorre riprogettare e rivedere tutto il servizio RSA nel comprensorio”. La richiesta viene da Andrea Pasini, consigliere comunale e segretario UDC

“Non è più tempo di interventi singoli che hanno solo funzioni tampone, occorre riprogettare e rivedere tutto il servizio RSA nel comprensorio”. La perentoria richiesta viene da Andrea Pasini, consigliere comunale e segretario provinciale UDC, che ribadisce con forza come, alla luce delle direttive nazionali e in relazione al momento di grave difficoltà economica che il Paese sta vivendo, non sia più possibile sostenere piccole strutture che non si autofinanziano.

“In base al documento prodotto da Alfredo Boschini, presidente del Cda, dell'Asp distrettuale, nonché commissario Ipab Zauli di Dovadola – osserva Pasini -, si evince, infatti, che il debito della struttura al 31 agosto 2012 ammonta a 1.582.000 euro di cui 495.942,97 per consulenze professionali. In presenza delle valutazioni esperite é apparso chiaro che la struttura potrà reggersi solo se, in futuro, beneficerà di maggiori posti protetti, tanto è vero che Boschini presenterà, a breve, un progetto per poter disporre di altri 16 posti letto, oltre agli attuali 20, lasciando la gestione del centro diurno che potrebbe rimanere in capo alla CAD (Cooperativa Assistenza Domiciliare) che avrebbe l'opportunità di cominciare a scontarsi l'ingente credito di 1.247.000 euro che vanta nei confronti della Zauli”.

Tra l'altro il presidente Boschini non potrà neppure contare sui ricavi della vendita della cava e degli appartamenti di proprietà dell'Ipab Zauli, in quanto, dopo il pignoramento da parte della Cad stessa ha dovuto ritirare il bando di gara - asta.

“Come ripianerà i debiti allora? - si chiede ironicamente Pasini – La richiesta è che intervenga la Regione, ma se la coerenza fosse una virtù della politica, la risposta dovrebbe essere negativa, visto che Bologna ha sempre risposto picche alle precedenti analoghe richieste. Ma la logica nelle stanze del potere spesso cede il passo agli accordi di partito e non ci sarebbe da meravigliarsi che questa volta la risposta fosse positiva. A Dovadola non c'è più un governo di centro destra e il primo cittadino è uomo del PD”.

Al di là di questo, sostiene Pasini, c'è un altro problema. “Per entrare nel 2013 nell'Asp distrettuale, visto che questo è l'obiettivo degli attuali amministratori e politici PD – afferma -,  la Zauli dovrà avere almeno 16 posti in più di tipo protetto. Ciò significa che, oltre ai 40 posti da eliminare in tre anni, come già stabilito dal comitato di distretto, se ne dovranno togliere, sempre dal “offerta privata”  altri 26, per mantenere l’offerta pubblica. Dieci per Rocca San Casciano e 16 appunto per la Zauli. Ora delle due, l'una. O si taglia nel privato, vale a dire strutture come “Il Parco” o similari, o,  scenario non meno pericoloso, chiudere Rocca San Casciano a tutto beneficio di Dovadola”.

“Credo, quindi – conclude Pasini – che non ci siano alternative ad una revisione globale e seria di tutte le strutture RSA, coinvolgendo anche la “Orsi e Mangelli” che, da tutte queste vicende, non è mai stata toccata in quanto prima che attivasse il percorso di confluenza nelle Asp gli amministratori forlivesi hanno pensato bene, congiuntamente ai gestori della struttura, di fare un projet financing che blinda il tutto fino al 2025”.

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