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Attentato a Berlino, Morrone: "Serve più severità nei controlli"

A sostenerlo è Jacopo Morrone, segretario nazionale della Lega Nord Romagna, il quale chiede "più severità e più controlli, soprattutto nei confronti degli aspiranti profughi di religione islamica o provenienti da paesi islamici"

“L’attentato di Berlino ha lo stesso marchio di tutti gli altri e ha, all’origine, il medesimo peccato originale: la paura di dire le cose come stanno e di chiamarle con il loro nome, evitando per esempio di accostare termini come terrorismo e islamico, quando la realtà è esattamente questa”. A sostenerlo è Jacopo Morrone, segretario nazionale della Lega Nord Romagna, il quale chiede "più severità e più controlli, soprattutto nei confronti degli aspiranti profughi di religione islamica o provenienti da paesi islamici. Ma anche nei confronti di immigrati islamici già residenti in Italia e in Europa, che dovrebbero isolare e denunciare eventuali radicalismi al loro interno, ma che evidentemente non lo fanno".

"Non nascondiamoci dietro un dito: non si tratta di islamofobia, ma di una presa d’atto di quanto accade nel mondo. Inutile parlare di atti terroristici isolati, di singoli ‘pazzi’ o trovare altre ricette assolutorie per edulcorarli, quando questi atti hanno sempre le stesse costanti: la matrice islamica e l’obiettivo di creare sempre più distruzione e terrore - aggiunge -. Queste constatazioni dovrebbero sempre accompagnare l’azione amministrativa, politica e istituzionale. Per questo ho criticato l’iniziativa dell’Assemblea legislativa di patrocinare la mappatura dei 176 centri islamici in Emilia e Romagna, senza sollecitare, contestualmente, verifiche e controlli non solo di tipo amministrativo, urbanistico e sanitario, ma anche sul piano della sicurezza".

"La proliferazione di questi centri risponde infatti, per lo più, all’obiettivo dell’islam politico di legittimare la propria presenza nei vari territori, anche al di là dell’effettivo numero degli immigrati residenti, e affermare la propria identità e diversità, per imporre in futuro le proprie istanze. In un modo o nell’altro - conclude l'esponente del Carroccio -. Trattare tutto con miope buonismo a volte può essere irresponsabile leggerezza, ma può anche essere inconsapevole complicità, non per questo meno colpevole. E, con l’allerta alzata a Bologna, è essenziale rendersene conto”.

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