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Ausl, l'assunzione del manager nel mirino della Lega: "I 'paracadutati' in Romagna, Carradori si dimetta"

I consiglieri regionali Daniele Marchetti e Massimiliano Pompignoli, che hanno presentato un’interrogazione in Regione, e il parlamentare Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna

Dopo Fratelli d'Italia, attraverso coordinatore forlivese Luca Bartolini, è la Lega a criticare la nomina di Nicola Magrini - ex direttore generale dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), incarico che ricopriva dal marzo 2020 - come direttore della struttura complessa dell'Unità operativa di Qualità e Governo Clinico nell’Asl Unica della Romagna. Nel mirino di entrambi i partiti di centrodestra c'è il "compenso di oltre 146mila euro annui" per cinque anni. “L’Asl unica della Romagna soffre per i tagli alle automediche, per le file ai Pronto soccorso, per le corsie senza medici, per i debiti milionari maturati in questi anni, ma è altrettanto vero che, pur in difficoltà di risorse, la sanità regionale e romagnola non lascia a spasso chi è stato silurato da prestigiose sedi romane", attaccano i consiglieri regionali Daniele Marchetti e Massimiliano Pompignoli, che hanno presentato un’interrogazione in Regione, e il parlamentare Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna.

Magrini, chiamato alla guida dell’Aifa dall'ex ministro alla Salute Roberto Speranza, ha terminato il 23 gennaio, venendo assunto dall'Ausl Romagna otto giorno più tardi. "Subito i pasdaran della sinistra hanno gridato allo spoil system - attaccano dal Carroccio -. Ma per una poltrona persa a Roma ce n’era un’altra già pronta in Romagna. Alla faccia di quei professionisti già in organico nell’Asl romagnola che forse da tempo aspiravano a quel ruolo. Ma si sa, ubi maior minor cessat. E’ in ogni caso scandaloso che in una situazione come l’attuale si proceda a una nomina che non può che essere di natura politica e in tempi così ristretti".

"Per questo abbiamo presentato un’interrogazione per capire i risvolti di una vicenda che definire grottesca è poco e che rende più che mai necessaria quella svolta nella sanità regionale che la Lega chiede da tempo, anche con un progetto di legge che la Giunta Bonaccini si guarda bene dal portare in discussione - proseguono dalla Lega -. E’ più che urgente infatti un efficientamento degli apparati tecnici e amministrativi della sanità per ottimizzare le risorse. Ma è anche indispensabile che a guidare nomine e responsabilità non siano più logiche partitiche. Tiziano Carradori e l’assessore Raffaele Donini non possono far finta di nulla, anzi ci aspetteremmo che Carradori, dopo il disastro della nuova pianificazione delle automediche, la situazione degli ospedali romagnoli e questa assunzione, si dimettesse da un incarico che forse non riesce più a svolgere al meglio”.

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