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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Ausl Romagna, Vietina (FI) attacca: "Ancora nessun progetto dopo quattro anni"

Per l'esponente azzurra "a distanza di 4 anni dalla costituzione di quel soggetto politico che è la Ausl della Romagna non si vedono ancora i segni di questa nuova struttura"

Critiche all'Ausl Romagna dal parlamentare di Forza Italia, Simona Vietina. Per l'esponente azzurra "a distanza di 4 anni dalla costituzione di quel soggetto politico che è la Ausl della Romagna (politico in quanto è un aggregato che non ha avuto altra giustificazione se non una scelta politica del Pd che ha imposto una realtà nata senza nessun progetto) non si vedono ancora i segni di questa nuova struttura. L'unica cosa chiaramente visibile sono le macerie fumanti delle precedenti quattro aziende. L'uomo del Pd messo a capo di questa incognita per la salute di 1 milione e 200 mila romagnoli, Marcello Tonini, non ha sviluppato alcun progetto che possa essere sensatamente definito tale, naviga a vista, falcia posti direzionali, ha favorito un esodo senza precedenti di primari che sono andati ad ingrossare la sanità privata che, grazie a questo, ha aumentato la sua offerta nel panorama sanitario romagnolo. Tutto questo senza nemmeno programmare o scaglionare l'esodo".

"Il 15 maggio ha inaugurato la sua campagna elettorale nei cosiddetti stati generali dell’azienda rilanciando proposte e promesse che non solo non ha mai avviato né realizzato, ma che ripete con noiosa ossessività tutte le volte che ha bisogno di iniziare la propria autopromozione - attacca Vietina -. Come la sanità romagnola stia andando è ormai sotto gli occhi di tutti, i cittadini devono capire che se reparti e pronto soccorso non funzionano la responsabilità non è dei medici, non è degli operatori, ma di una direzione generale che non ha visione realistica né appropriata delle problematiche di una sanità moderna in una parte importante della regione come quella romagnola. Si è disperso un capitale umano che è strutturale nella sanità, e lo si è disperso con precisa volontà di farlo, quasi desse fastidio la risposta qualificata e capace dei professionisti. A tal proposito occorre segnalare che non si comprende su quali basi si fondino carriere repentinamente costruite".

Sostiene il deputato azzurro: "Non si comprende su quali basi e su quali meriti siano affidati incarichi strutturali, proliferi la assunzione di avvocati, si insignisca personale amministrativo di funzioni spesso non svolte o svolte in modo tale che stanno portando il sistema al caos. L'unica giustificazione posta a queste scelte kafkiane è quella del rapporto fiduciario. Le cosiddette piattaforme amministrative sulle quali ha articolato il sistema amministrativo della azienda appaiono fallimentari su tutta la linea. Il tutto avviene nell'assordante silenzio della Regione che vede un assessore da troppo tempo assente, un direttore generale che abbiamo conosciuto quando ha retto la successione al dottor Mazzoni nella ex azienda Usl di Forlì, elencando deficit che giornalmente lievitavano fino a raggiungere la astronomica cifra di 53 milioni di euro e obbligando tutta la Ausl di Forlì a faticosissime ed estenuanti procedure di rientro che hanno impedito qualunque investimento ed ammodernamento e qualsiasi assunzione. Il processo, lo ricordiamo, non si è mai realizzato e la vicenda si è conclusa con l’archiviazione, segno che questo ammanco era pura fantasia ma che è servito a giustificare la creazione della Ausl unica. In questa Regione più che il pragmatismo sembra che giornalmente si viva di fantasia. Questa è la gestione della sanità fatta dagli uomini del Pd e i romagnoli se vogliono liberarsi di questa gestione devono liberarsi del Pd".

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