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Ausl unica, dibattito in Regione. Bartolini (Pdl): "Decisione politica calata dall’alto"

La commissione ha nominato Roberto Piva (Pd) relatore di maggioranza della proposta e Gianguido Bazzoni (Pdl) relatore di minoranza

“Nuovo assetto istituzionale dei servizi sanitari delle quattro attuali aziende sanitarie di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini in un’unica Azienda (Usl di Romagna); ingresso della Regione nel capitale sociale dell’Irst di Meldola al fine di acquisire la quota di maggioranza relativa nella compagine societaria”. Queste le finalità della proposta di legge, d’iniziativa della Giunta, illustrate dall’assessore Carlo Lusenti (Salute) alla commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Monica Donini. La commissione ha nominato Roberto Piva (Pd) relatore di maggioranza della proposta e Gianguido Bazzoni (Pdl) relatore di minoranza.

La scelta si inserisce in un contesto normativo ed organizzativo che, sia a livello nazionale che in ambito regionale, ha posto "al centro delle politiche pubbliche processi e misure di razionalizzazione amministrativa e unificazione di enti e servizi pubblici, in particolare di piccole dimensioni, con la finalità di garantire il contenimento della spesa pubblica, l’adeguatezza delle funzioni gestionali e la conseguente liberazione di risorse economiche". Tra gli obiettivi: "la riduzione degli apparati burocratici amministrativi, necessari in un momento di forte contrazione delle risorse messe a disposizione del Servizio sanitario regionale, che induce pertanto a ripensare i modelli organizzativi in un’ottica di integrazione funzionale e strutturale idonea a mantenere i servizi alla persona secondo gli attuali standard qualitativi e quantitativi". Le quattro aziende afferenti all’Area Vasta Romagna hanno già realizzato infatti alcune forme di consolidamento, "che hanno determinato il miglioramento della qualità tecnica del processo assistenziale, attraverso la costituzione di gruppi professionali ad hoc con lo scopo di concertare le politiche di erogazione dei servizi e la realizzazione di forme di produzione coordinata di servizi in cui la gestione operativa è affidata a una delle aziende (Centrale operativa dell’Avr e Laboratorio di Pievesestina)". Sono poi in atto, altresì, dei processi di concentrazione strutturale delle funzioni tecnico-amministrative. Nelle intenzioni della Giunta, "la realizzazione dell’Azienda unica persegue in particolare l’obiettivo di potenziare la qualità, l’omogeneità e l’appropriatezza dei servizi di tutela della salute nell’interesse delle persone e della collettività. I medesimi obiettivi di innalzamento del livello qualitativo dei servizi sono altresì perseguiti mediante lo sviluppo dell’Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la cura dei tumori - Irst di Meldola - in un’ottica di piena integrazione con la costituenda azienda unica e negli assetti del Servizio sanitario dell’Emilia-Romagna".

Per Luca Bartolini (Pdl) “è una decisione politica calata dall’alto: il territorio della Romagna è stato utilizzato come cavia. Preoccupa - sottolinea - la tenuta della qualità dei servizi dell’area forlìvese”. Gian Guido Naldi (Sel-Verdi) “auspica la presentazione di una bozza di documento relativo alla realtà gestionale/funzionale che sta nascendo”. Per Tiziano Alessandrini (Pd) sono “scelte responsabili per mantenere la qualità dei servizi”. Andrea Pollastri (Pdl), a nome del suo gruppo, ha preannunciato proposte di emendamento. Per chiarimenti è intervenuto Andrea Defranceschi (Mov5stelle).

La discussione generale sulla proposta proseguirà in commissione il 29 ottobre, mentre il 21 ottobre si svolgerà una udienza conoscitiva.

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