Ausl Unica, Sel: "Mancano dati oggettivi"
Sinistra Ecologia Libertà , non ha espresso un sì, ha posto invece perplessità e contrarietà sulla mancanza di dati oggettivi,
Dopo il voto in Regione della Legge per la costituzione dell’AUSL Unica della Romagna , si leggono le varie dichiarazioni dei rappresentanti PD e PRC che dichiarano le ragioni per le quali si sono espressi positivamente , esplicitando anche di confidare sull’attuazione di alcuni indirizzi inseriti nell’ordine del giorno approvato in Assemblea Legislativa a garanzia del diritto alla salute dei cittadini. E’ un tema troppo importante quello della sanità per ritenere di sentirsi garantiti da un ordine del giorno che , al di là dei contenuti, non interviene su alcuna oggettiva e concreta scelta verrà effettuata in futuro. Sinistra Ecologia Libertà , non ha espresso un sì, ha posto invece perplessità e contrarietà sulla mancanza di dati oggettivi, a partire da un piano industriale complessivo e da un piano riorganizzativo che inciderà sulle attività sanitarie delle attuali AUSL. Allo stesso modo non ha convinto la parziale rendicontazione dei risultati conseguiti dall’esperienza già avvenuta sull’unificazione delle AUSL di Bologna e resta aperta la necessità di capire quanto i cittadini/e di tutto il territorio romagnolo, comprese le zone distanti dai presidi ospedalieri, saranno garantiti nel loro diritto alla salute. I tagli imposti dai governi che si sono succeduti hanno impegnato le Regioni ad affrontare con sempre maggiore difficoltà la copertura dei costi del settore sanitario, ma la scelta fatta non ci convince e sembra adattarsi ai tagli imposti anziché contrapporsi per una diversa spesa pubblica a partire ,ad esempio, dalla soppressione delle inutili spese militari. Considerata la portata della decisione che porterà alla più grande Azienda pubblica italiana ( con accentramento della gestione di un bilancio che si avvicina ai 2 miliardi annui , con più di un milione di assistiti, con 15 mila dipendenti) , non riteniamo garantita la partecipazione collegiale alle scelte di riorganizzazione né da emendamenti alla Legge di costituzione , né da ordini del giorno. Ribadiamo che sono ancora sospese le risposte alle domande essenziali per capire esattamente cosa succederà alla nostra sanità per quanto riguarda i presidi esistenti e le loro eccellenze, sul primo intervento, sui posti letto disponibili, sulla qualità dei servizi , sul personale medico e infermieristico , insomma , su quel piano riorganizzativo ed industriale richiesto da tempo ed indispensabile per documentare risparmi, maggiore efficacia e maggiore efficienza del servizio sanitario del nostro territorio.
Marisa Fabbri
Coordinatrice SEL del comprensorio forlivese