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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Autismo, Pompignoli (Lega): "Famiglie abbandonate a loro stesse"

E’ quanto denunciano i consiglieri regionali della Lega Nord Massimiliano Pompignoli e Daniele Marchetti in un’interrogazione rivolta all’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi.

"Famiglie con bambini affetti da sindrome autistica abbandonate a loro stesse". E’ quanto denunciano i consiglieri regionali della Lega Nord Massimiliano Pompignoli e Daniele Marchetti in un’interrogazione rivolta all’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi. "Abbiamo appreso di uno dei tanti casi che si registrano in Romagna, che riguarda genitori costretti a rivolgersi al privato per garantire al proprio bambino, nella fascia di età 0-6 anni, quelle terapie che dovrebbero essere garantite dall’Asl - proseguono Pompignoli e Marchetti -. Esiste infatti un ‘Programma regionale integrato autismo’ (Pria) che mette nero su bianco quanto dovrebbe essere dispensato dalla sanità pubblica e in quali tempi. Purtroppo sembra non sia così. Certamente non lo è stato nella vicenda di questa famiglia ravennate che si è trovata a dover affrontare la diagnosi di disturbo di spettro autistico moderato e di dover ricorrere a costose terapie private, sembra per la troppo lunga lista di attesa, secondo le giustificazioni addotte dalla referente dell’Asl locale. Sembra, tuttavia, che questo problema sia diffuso in tutta l’area romagnola, nonostante i ‘casi’ di autismo oggi possano ottenere miglioramenti se curati in tempi certi non appena diagnosticati, con un progetto che coinvolga strettamente referenti sanitari e famiglie”.

Di qui, una serie di domande rivolte all’assessore Venturi, sia per avere un quadro esaustivo dei casi di autismo diagnosticati in Romagna, sia sulle ragioni del divario che intercorre tra la realtà denunciata nell’interrogazione e le direttive previste dalla Regione. Pompignoli e Marchetti vogliono anche sapere a chi ascrivere le responsabilità di queste carenze della sanità pubblica romagnola, sostenendo che “è giunta l’ora di non pagare più premi di produttività di migliaia di euro a chi non solo non prevede di fornire servizi indispensabili ai cittadini di questa regione, ma addirittura prende in giro le famiglie promettendo terapie che, al contrario, devono poi pagare di tasca loro”. Da ultimo l’appello a Venturi a provvedere con grande urgenza al sostegno delle famiglie coinvolte e a trovare soluzioni per le troppo lunghe liste di attesa.

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