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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Autonomia Emilia Romagna, Di Maio: "Governo non faccia distinzioni con Lombardia e Veneto"

"Ha fatto bene il presidente Bonaccini a chiedere di procedere di pari passo con Lombardia e Veneto", dice Di Maio

Passo in avanti verso la maggiore autonomia dell'Emilia-Romagna. Martedì a Roma si è tenuto in incontro operativo tra il presidente Stefano Bonaccini, l'assessore Emma Petitti e il ministro Erika Stefani per procedere sull'assegnazione di maggiore autonomia su competenze strategiche come lavoro, istruzione, salute, ambiente e territorio, rapporti internazionali e con l’Unione europea. "Ha fatto bene il presidente Bonaccini a chiedere di procedere di pari passo con Lombardia e Veneto, indipendentemente dalle diverse appartenenze partitiche, perchè si tratta di un processo che, una volta completato, porterà benefici a tutti", afferma il parlamentare forlivese Marco Di Maio.

"E' esattamente ciò che avevamo chiesto qualche giorno fa con un'apposita interrogazione al ministro Stefani dopo le sue prime dichiarazioni in cui aveva annunciato accelerazioni sull'iter di Lombardia e Veneto dimenticando l'Emilia-Romagna - prosegue il deputato -. Questo incontro è positivo perchè rassicura sull'impegno del Governo a seguire allo stesso modo e senza distinzioni di parte l'evoluzione del procedimento anche per i nostri territori. Si proceda così, nell'interesse di tutti". "In parlamento, se e quando si renderà necessario - conclude Di Maio -, saremo pronti a lavorare in maniera unitaria mettendo da parte le diverse appartenenze per agevolare al massimo l'iter del provvedimento. Mi auguro che altri facciano lo stesso".

“Sull’ottenimento di una maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna facciamo sul serio”, afferma il presidente Bonaccini al termine dell’incontro, avvenuto nella sede del Dicastero e al quale era presente anche l’assessore al Riordino istituzionale, Emma Petitti. “Ringrazio la ministra Stefani per la disponibilità e le parole improntate alla massima collaborazione- prosegue-, per aver ribadito che questo è uno degli obiettivi del Governo, oltre ad aver apprezzato che poche settimane dopo l’insediamento vi sia già stato l’incontro con le tre Regioni firmatarie di un Accordo preliminare storico con il precedente Esecutivo. E io ho ribadito che vogliamo fare bene e velocemente. L’obiettivo è quello di arrivare a chiudere il percorso legislativo già entro l’anno, con l’approvazione della legge e la maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna che diventa realtà. E l’auspicio è che tale percorso si chiuda insieme a Lombardia e Veneto, che accogliemmo al tavolo del negoziato dopo aver iniziato per primi il confronto, e questo perché, come ho sempre detto, rappresenterebbe un risultato storico che andrebbe a beneficio dei nostri territori e dei nostri concittadini al di là delle appartenenze politiche. Ed entro fine luglio, come ho detto alla ministra Stefani, intendo portare in Assemblea legislativa il documento, da condividere insieme ai Gruppi consiliari, che fissi definitivamente le competenze che chiediamo, che potranno aumentare rispetto alle 12 già individuate, per portarlo all’attenzione del Governo”.

“Non chiediamo una Regione a Statuto speciale- prosegue il presidente della Giunta- bensì l’autonomia rinforzata, così come previsto dalla Costituzione e nell’ambito dell’unità nazionale, per noi intoccabile, per vedere premiati territori virtuosi e con i conti in ordine, e l’Emilia-Romagna lo è. Attraverso l’autonomia rinforzata siamo convinti che l’Emilia-Romagna abbia la possibilità di continuare a crescere, creare sviluppo e buona occupazione, aumentando l’attrattività della nostra regione, continuando a potenziare e innovare il welfare e la sanità regionali, aiutando chi ha bisogno. E voglio sottolineare come l’Emilia-Romagna sia arrivata fin qui attraverso un percorso ampiamente partecipato fin dall’inizio, attraverso la condivisione del progetto con tutte le parti sociali - sindacati, imprese, rappresentanze economiche -, gli enti locali e i territori, le università e le associazioni del Terzo settore riunite nel Patto per il Lavoro. Insieme- chiude Bonaccini- abbiamo deciso e scritto i documenti con le competenze richieste, poi modificato e integrato in Assemblea legislativa regionale, da cui ho ricevuto il mandato al negoziato col Governo e alla firma dell’Accordo preliminare senza alcun voto contrario, con il via libera della maggioranza e l’astensione della minoranza”.

Via al negoziato

L’articolo 116 della Carta costituzionale, al terzo comma prevede l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori “forme e condizioni particolari di autonomia” attraverso una legge dello Stato approvata a maggioranza assoluta, sulla base di un’intesa fra il Governo e la Regione interessata. Il confronto riparte dunque sulla base dell’Accordo preliminare sulla autonomia rinforzata firmato con il Governo lo scorso 28 febbraio. Le competenze di cui l’Emilia-Romagna richiede la gestione diretta rientrano in materie strategiche per continuare a crescere secondo un modello di sviluppo sostenibile, oltre a rafforzare e innovare i servizi di cura e sostegno alle persone. Questo attraverso risorse certe ottenute con la compartecipazione al gettito dei tributi erariali generato sul territorio regionale, o riserva di aliquota, e adottando il criterio dei fabbisogni standard, superando così quello della spesa storica: si passa cioè dai trasferimenti alle Regioni sulla base di quanto speso dall’amministrazione regionale l’anno precedente, con costi per lo stesso servizio spesso molto diversi da territorio a territorio, a quelli definiti prendendo a riferimento la Regione più virtuosa, ovvero al costo di un servizio determinato nelle migliori condizioni di efficienza e appropriatezza.

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