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Baby gang e bullismo, la Lega presenta in Regione un progetto di Legge: "Piaga che va arginata"

La relatrice Stragliati: "Chiediamo alla Regione di stanziare una copertura finanziaria pari a 300mila euro per la promozione di iniziative e progettualità destinate a prevenire e contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo"

Baby gang, un tema tornato d'attualità dopo le indagini della Polizia di Stato - con l'individuazione di un gruppetto di nove minori che rapinava coetanei al K2 e al Parco Urbano - e la testimonianza del barista del centro sportivo di San Martino in Strada, Paolo Zattoni. Il gruppo Lega Emilia- Romagna ha presentato in Regione un Progetto di Legge “Disciplina degli interventi regionali in materia di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo”, atto di indirizzo che consta di 8 articoli.

"Questa proposta di indirizzo - spiega la relatrice del Progetto di Legge Valentina Stragliati - intende sollecitare la Giunta regionale ad affrontare il problema una volta per tutte, valutandolo in tutta la sua complessità per trovare risposte attuali e concrete a un fenomeno divenuto ormai intollerabile per la frequenza con la quale si sta riproponendo. Chiediamo pertanto alla Regione di destinare, tanto per iniziare, una copertura finanziaria pari a 300mila euro per la promozione di iniziative e progettualità destinate a prevenire e contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo tra i minorenni emiliano-romagnoli, nonché per la realizzazione di progetti per la presa in carico delle vittime e dei precorsi riabilitativi destinati agli autori".

Secondo i risultati statistici contenuti all’interno di un report diffuso dall’Istat nel dicembre del 2015, più del 50% degli intervistati 11-17enni riferisce di essere rimasto vittima, nei 12 mesi precedenti l’intervista, di un qualche episodio offensivo, non rispettoso o violento. Una percentuale significativa, quasi uno su cinque (19,8%), dichiara di aver subito azioni tipiche di bullismo una o più volte al mese. In circa la metà di questi casi (9,1%), si tratta di una ripetizione degli atti decisamente asfissiante, una o più volte a settimana. Le ragazze presentano una percentuale di vittimizzazione superiore rispetto ai ragazzi. Oltre il 55% delle giovani 11-17enni è stata oggetto di prepotenze qualche volta nell’anno mentre per il 20,9% le vessazioni hanno avuto almeno una cadenza mensile (contro, rispettivamente, il 49,9% e il 18,8% dei loro coetanei maschi). Il 9,9% delle ragazze subisce atti di bullismo una o più volte a settimana, contro l’8,5% dei maschi. 

La percentuale di soggetti che ha subito prepotenze una o più volte al mese diminuisce al crescere dell’età passando dal 22,5% fra gli 11 e i 13 anni al 17,9% fra i 14 e i 17 anni.  Secondo i dati pubblicati dalla società italiana di pediatria preventiva e sociale del 2020 oltre il 50% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni ha subito episodi di bullismo e tra chi utilizza quotidianamente (85,8%) il cellulare ben il 22,2% riferisce di essere stato vittima di cyberbullismo.  Dai risultati di una ricerca effettuata dall'Associazione Di.Te., assieme a Skuola.net e all'Università Politecnica delle Marche, in occasione della IV Giornata sulle Dipendenze Tecnologiche emerge inoltre che il 77% - di più di 3mila studenti tra gli 11 e i 19 anni - vorrebbe approfondire l’educazione digitale. Perché i rischi sono dietro l’angolo. E con la Dad i bulli hanno anche più occasioni: 2 intervistati su 5, ad esempio, hanno assistito a prese in giro nei confronti degli insegnanti; 1 su 5 verso altri compagni. 

Inoltre, da un’indagine condotta dall’Associazione Nazionale Dipendenze tecnologiche, GAP e cyberbullismo - in collaborazione con il portale Skuola.net e con Vrai (Vision, Robotics and Artificial Intelligence – Dipartimento di Ingegneria Informatica dell’Università Politecnica delle Marche) – su un campione di 3.115 studenti di età compresa tra gli 11 e 19 anni, in occasione della IV Giornata Nazionale sulle dipendenze tecnologiche, GAP e Cyberbullismo di sabato 28 novembre 2020, emerge come siano gli studenti a richiedere l’attivazione di progetti di educazione digitale a scuola.  Al 77% degli intervistati, infatti, piace l’idea di poter studiare e conoscere sempre meglio la complessità di questa materia. Oltre il 60% vorrebbe un’App che consenta di capire se sta usando lo smartphone nel modo corretto. 

"Il bullismo è una piaga sociale che va arginata e combattuta con tutte le risorse a disposizione - sono le parole del capogruppo della Lega Emilia Romagna, Matteo Rancan -. Nell’ultimo anno troppe volte le cronache locali ci hanno raccontato le efferatezze messe in atto da baby-gang che seminano il terrore nelle nostre città. La Lega è da sempre accanto ai cittadini nel contrasto a ogni forma di violenza e sensibile ai temi della sicurezza, del bullismo e del cyberbullismo e ha predisposto un piano di azioni concrete per debellare questo odioso fenomeno".

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