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Baby Gang, "molti episodi di bullismo non vengono denunciati"

Paola Casara, Capogruppo Lega Nord in Consiglio Comunale di Forlì, torna sull'aggressione subìta domenica scorsa da un ragazzino di 15 anni da parte di una baby gang di coetanei macedoni

Paola Casara, Capogruppo Lega Nord in Consiglio Comunale di Forlì, torna sull'aggressione subìta domenica scorsa da un ragazzino di 15 anni da parte di una baby gang di coetanei macedoni, uno dei quali trovato in possesso del coltellino, dopo minacce e insulti su Facebook. Quanto accaduto giorni fa a Forlì è a mio avviso grave, in particolar modo perchè ad essere coinvolti sono dei minorenni, responsabili di atti di violenza premeditata ,che evidentemente soprattutto quando si sentono nel branco pensano di essere autorizzati a fare quello che vogliono", esordisce l'esponente del Carroccio.

"Tutto questo è generato sia da una scarsa educazione sociale e al vivere comune, ma anche da una visione della vita totalmente diversa da quella che ci appartiene culturalmente e da modelli di riferimento devianti - continua Casara -. Dietro questi episodi si nascondono una serie di storie che un po' si assomigliano tutte; spesso i contatti partono dai social network come Facebook, dentro i quali ci si sente protetti e autorizzati a dire qualsiasi cosa e poi degenerano in incontri fuori, nelle piazze, alle fermate degli autobus, davanti alle scuole, ai centri commerciali, dove sfociano in atti di violenza".

Diversi ragazzini vengono “bullizzati” e manifestano ansia e disagio e spesso sono presi di mira i più fragili, che reagiscono senza rispondere alla violenza. Il non reagire con altra violenza va sicuramente apprezzato perchè la vera debolezza sta nella violenza stessa ed è questo che deve essere trasmesso ai giovani - evidenzia la consigliere della Lega -. Molti episodi di bullismo non vengono denunciati, per paura di essere presi di mira e perchè non ci si sente tutelati abbastanza, ma ciò non significa che la violenza tra ragazzini non esista".

"E' fondamentale che la comunità vigili e raccolga segnalazioni e non si dimostri indifferente o faccia finta di niente - chiosa Casara -. Solo se uniti insieme potremmo proteggere una categoria a rischio, che va seguita e formata all'insegna della legalità e dell'importanza delle istituzioni, per non essere abbandonata a una micro-criminalità che può diventare sempre più macro.Diventa necessario fin da subito fornire strumenti di lettura e prevenzione a tutti coloro che socialmente sono impegnati nell'educazione dei giovani ; famiglie, insegnanti, educatori, operatori culturali etc".

Secondo l'esponente leghista, "i devono sensibilizzare le forze dell'ordine e le autorità che hanno competenza in materia ed è indispensabile che gli assessorati alle politiche sociali e all'istruzione e gli enti alle loro dipendenze mettano in atto azioni sinergiche di prevenzione e contrasto, anche a supporto delle famiglie. Un territorio culturalmente evoluto come il nostro non può e non deve cedere il passo a fenomeni di questo genere".

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