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Il Pdl pronto: "E' ora di cambiare con una larga coalizione". Rondoni è disponibile

Il segretario provinciale del Pdl, Stefano Gagliardi, e il capogruppo in consiglio comunale , Alessandro Rondoni, intervengono dopo l'annuncio della rinuncia del sindaco di Forlì, Roberto Balzani, all'ipotesi di una ricandidatura alle amministrative del 2014

Il segretario provinciale del Pdl, Stefano Gagliardi, e il capogruppo in consiglio comunale, Alessandro Rondoni, intervengono dopo l'annuncio della rinuncia del sindaco di Forlì, Roberto Balzani, all'ipotesi di una ricandidatura alle amministrative del 2014. Rondoni non ha mai negato la sua disponibilità ad una ricandidatura, ma afferma che, "soprattutto in questo momento, non bisogna lasciare spazio ai personalismi". Gagliardi ancora non si scuce sul possibile candidato.

GAGLIARDI -“Senza entrar nel merito di scelte personali che immagino sofferte e degne del massimo rispetto, non è possibile non fare alcune riflessioni su questi 5 anni. E’ indubbio che la nostra città si ritrova allo stremo. - afferma Gagliardi - Dal centro storico, all’aeroporto, passando per Sapro ed il mezzo fallimento delle politiche ambientali, il territorio forlivese è enormemente regredito e l’analisi è ancora più amara se prendiamo in esame le gravissime crisi aziendali, affrontate dalle istituzioni, in generale, senza la necessaria tempestività e fermezza”.
 
“Se a questo aggiungiamo la pressoché totale assenza di progettualità per i prossimi anni, allora il quadro è completo. Tuttavia la cosa forse più negativa, che da tempo denunciamo, è lo stato di isolamento in cui è piombata  l’amministrazione comunale di Forlì, sindaco in testa, a tutto discapito dei cittadini. E questo lo si è visto in tantissime vicende, dal fallimento Seaf, alla vicenda SAVE, alla Sanità, passando per la Fiera, le nomine di Romagna Acque o la Fondazione Cassa dei Risparmi. - aggiunge Gagliardi - Un uomo da solo al comando non serve più, ed anche per questo, oltre che per combattere l’egemonia regionale, ora finalmente evidente anche in casa Pd, in più occasioni il capogruppo Rondoni aveva avanzato la proposta di un patto la città su alcuni punti ben chiari e senza venir meno al mandato ricevuto dagli elettori, ricevendo sempre dei no. Il Sindaco ora alza bandiera bianca, ad ulteriore esempio che per cambiare occorre rinnovare radicalmente l’amministrazione, bocciando il centro sinistra,  e  dimostrando che variare gli uomini non è sufficiente;  dopo tanti anni di Governo della stessa maggioranza le incrostazioni sono tali e tante da rendere la struttura pressochè immune ai tentativi di cambiamento”. “Quanto accaduto non fa altro che aumentare le responsabilità del centro destra,  ora più che mai obbligato a  presentarsi unito ai forlivesi per proporre una valida, serie e credibile candidatura”, conclude il segretario.

RONDONI - Alessandro Rondoni, capogruppo Pdl, sulle dichiarazioni del sindaco, Roberto Balzani, con le quali annuncia che non si ricandiderà, afferma: “Fine di un film, o più verosimilmente di un cortometraggio, che stava portando Forlì alla solitudine, dove la vera vittima è la città. Ho il massimo rispetto per le questioni e per i travagli personali, così come rimane la stima per il prof. Balzani, ma la politica chiede responsabilità istituzionale e quindi mi sarei aspettato, come ho più volte chiesto senza avere risposte, una comunicazione in Consiglio Comunale, luogo democraticamente eletto e rappresentativo dei cittadini”. E sottolinea: “La debolezza del Pd è ora evidente a tutti. Ma che roba è questa? Non possono massacrare la città con le loro continue divisioni interne, più preoccupati di vincere le primarie che non di fare il bene di Forlì. Il sindaco, di cui ho pure apprezzato certi atteggiamenti innovativi, non ha avuto però il coraggio di accettare la proposta del “Patto per Forlì” che gli feci proprio per superare antichi schemi e blocchi di potere, e così concorrere insieme alla risoluzione dei più importanti problemi e nodi critici della città. Oggi il sindaco, rinunciando, è il primo a non credere più al suo operato, e dà così ragione a noi dell’opposizione che diciamo da tempo che la Giunta dei prof non ce la fa più, che vi è un sistema di potere chiuso che da decenni penalizza questi territori, e che non è possibile rinnovarlo dall’interno nemmeno con le vittorie di Renzi a livello nazionale e locale. E che Forlì è abbandonata e isolata, anche per un duello continuo con i territori provinciali e regionali”.

Rondoni aggiunge: "Ora, dopo lo storico ballottaggio del 2009, si può aprire un’altra stagione politica per Forlì, e rinnovo l’appello alle forze del centrodestra, anche ai tanti confusi e delusi, agli scontenti della maggioranza, a lavorare unite, senza personalismi, in un nuovo progetto alternativo per le amministrative 2014, ampio e aperto, per ripartire e costruire insieme il futuro della città. Forlì infatti ha bisogno di un clima più sereno, meno agitato, di una nuova guida che sappia fare squadra con tutti gli attori del territorio e che la faccia tornare protagonista”.


 

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