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Biodigestore a La Caserma, Ragni (Pdl): "Il Comune tace"

"C'è un progetto per un biodigestore a pollina nella frazione La Caserma e l'amministrazione non ha mostrato il minimo interesse al problema". Fabrizio Ragni, consigliere comunale del PdL, ripercorre le tappe della vicenda.

“Ancora una volta il Comune di Forlì ha perso un’occasione per stare dalla parte dei suoi cittadini. C’è un progetto per un biodigestore a pollina nella frazione La Caserma e l’amministrazione non ha mostrato il minimo interesse al problema”. Fabrizio Ragni, consigliere comunale del PdL, ripercorre le tappe della vicenda. “L’impianto – spiega Ragni – è stato autorizzato dalla Provincia di Ravenna dal momento che dovrebbe sorgere dalla parte ravennate della frazione, ma al confine con il territorio forlivese”.

“I cittadini continuano a protestare ed è stato costituito un comitato, ‘Difendi la Caserma’, che ha già depositato un ricorso al Tar per bloccare la realizzazione del biodigestore che a regime tratterà 20mila tonnellate di pollina all’anno”. Venerdì scorso, a Bastia, c’è stata un’assemblea pubblica. “Alcuni cittadini – denuncia Ragni – si sono rivolti direttamente al PdL, in particolare al consigliere provinciale Vittorio Dall’Amore. Non è possibile pensare che il problema sia solo di Ravenna. L’impianto dovrebbe sorgere a 150 metri dalle case e la questione riguarda anche il territorio forlivese, sia per il traffico dei mezzi pesanti che per l’impatto ambientale. Dal ministero della Salute non sono arrivate risposte circa la classificazione della pollina in sottoprodotto o rifiuto, il ricorso al Tar servirà a fare chiarezza”.

Nello scorso mese di febbraio, Comune di Forlì e provincia di Forlì-Cesena sono stati invitati alla conferenza dei servizi. “Non hanno partecipato – continua Ragni – mostrando il totale disinteresse alla vicenda. Le autorizzazioni di impianti del genere passano attraverso gli uffici e non dalla Giunta, ma è grave il silenzio della nostra amministrazione. Il Comune ha invece autorizzato la realizzazione di un biodigestore a biomasse vegetali nella frazione di Casemurate. Anche in questo caso – conclude il consigliere comunale del PdL – le proteste dei cittadini sono veementi. Stavolta il Comune ci ha messo lo zampino firmando l’autorizzazione senza consultare i residenti e trascurando il problema della viabilità in via Cervese e via Bevano, una strada larga appena 4 metri”.

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